Signore e signori ecco a voi LA GRANDE LEZIONE DEL MILAN

Signore e signori ecco a voi LA GRANDE LEZIONE DEL MILANMilanNews.it
giovedì 20 aprile 2023, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

E sia euro-derby di Milano. Da affrontare questa volta in modo completamente opposto a quello datato 2003. Allora, come hanno ricordato molti protagonisti di Milanello, il clima fu da esaurimento nervoso. Misero sulla graticola i due allenatori, Cuper e Ancelotti: chi perde va a casa, scrissero per tutto il tempo. E poi i tifosi delle due sponde cominciarono a logorarsi gli uni con gli altri fino a diventare pazzi. Questa volta almeno il Milan deve affrontarlo con la composta serenità che l’ha accompagnato durante la doppia sfida col Napoli. La forza dei nervi distesi recitava un vecchio slogan pubblicitario. Come racconta Florenzi dei suoi sodali “sembrano mosci e invece…”. La differenza rispetto a quel precedente è incredibile: comunque finisca sarà un traguardo inaspettato per chi dovesse uscire dalla semifinale e per chi invece dovesse partire per Istanbul.

LA GRANDE LEZIONE (parte prima)- Si può titolare così quello che è accaduto la sera del 18 aprile 2023: una grande lezione. A cominciare dai pronostici piovuti il giorno del sorteggio a Nyon: erano tutti straconvinti d’aver ricevuto la benedizione del destino, le bandiere con la scritta “Napoli campione d’Europa”. Nessuno che fosse in grado di ricordare che la Champions è un altro torneo e molto dipende dal periodo in cui si svolge. Puoi essere un carrarmato in autunno, in primavera sei impantanato! Altro decisivo dettaglio: lo stile del club rossonero che non ha speso una sola parola per rintuzzare la tossica comunicazione proveniente da Napoli e dai protagonisti del Napoli, eredità straordinaria proveniente dall’era berlusconiana e che Paolo Maldini è uno strenuo difensore. Per poi passare al lavoro di Stefano Pioli che con il piano partita e con le parole ha disarmato tutti, rivali e critici. Dinanzi alla “cagnara” organizzata sotto l’albergo della squadra ha reagito con uno spirito inglese (“mi aspettavo di meglio dai fuochi d’artificio!”). Dinanzi al prevedibile assalto del Napoli ha predisposto un mutuo soccorso tattico con Krunic e poi Messias che hanno sempre raddoppiato per aiutare Calabria per non tacere di Kjaer che ha dominato il duello con Osimhen. Terzo spunto: il comportamento dei milanisti a fine partita. Sono andati tutti ad abbracciare Osimhen e compagni e a consolare il disperato (per il rigore sbagliato, anzi no parato da Maignan) Kvara. Con tanti saluti agli insulti contro Leao e a quel presuntuoso di Juan Jesus che aveva detto altro (“sarà più facile che col Barcellona perché allora c’erano Messi e Iniesta!”).

LA GRANDE LEZIONE (parte seconda)- La grande lezione parte seconda riguarda anche quella fetta di pubblico milanista e di critica che ha provato a prendere a martellate la sagoma di Stefano Pioli quando, nel periodo più critico del 2023, il Milan ha cominciato a perdere partite e terreno in classifica. Era evidente che c’erano spiegazioni che soltanto chi non volesse vedere poteva sottovalutare. E cioè: 1) l’infortunio lungo 5 mesi di Maignan; 2) la crisi fisica dovuta al mondiale e ad alcuni infortuni che avrebbero dovuto consentire ai francesi specialmente di recuperare energie; 3) l’utilizzo del turn over total a Bologna giustificato dalle poche ore a disposizione tra un Napoli e l’altro. C’è stato addirittura, tra i media, chi ha chiesto, dopo una sconfitta rovinosa, a Paolo Maldini: “Pioli rischia?” ricevendo una risposta esemplare: “Pensavo di non dover ricevere una domanda del genere!”.

DUE ANNI E MEZZO- In due anni e mezzo è stato compiuto un autentico capolavoro di doppia natura. Elliott (la famiglia Singer e l’ad scelto Ivan Gazidis) hanno sanato i conti e rilanciato gli incassi da sponsor, Maldini con Massara e Pioli hanno ricostituito un gruppo squadra solido, fatto innanzitutto di valori condivisi, poi arricchito dalla crescita di giovanissime scoperte, quindi hanno cementato il tutto con una progressione mostruosa: 2° posto, scudetto e semifinale di Champions. Adesso in attesa del mese di maggio, il Milan si può e si deve dedicare a recuperare qualche successo significativo in campionato perché il calendario è durissimo e può riservare sgradite sorprese.