Tutti uniti! il Mister in prima linea. Una estate da incazzati

Tutti uniti! il Mister in prima linea. Una estate da incazzatiMilanNews.it
sabato 20 maggio 2023, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Le emozioni di quest'anno in Champions League non ce le porta via nessuno. Andare a Londra a testa alta e battere i ricchissimi e pompatissimi inquilini della Premier, uscire a petto in fuori dal tritacarne del Maradona prima consolando gli avversari sul campo e poi zittendo le malelingue social fuori. Bellissimo. Impagabile. E le vogliamo rivivere anche l'anno prossimo. Costi quel che costi, si sputi il sangue che si deve sputare. Ma attenzione lo si può fare in un solo modo, facendo bene sul campo e stando tutti uniti come sempre. Come siamo. Dopo una eliminazione fragorosa come quella delle semifinali euroderby, qualificazioni che avevamo già vissuto due volte, sia nel 2003 che nel 2005, emozioni inedite per altri ma non per noi, ci sta qualche tentativo di infiltrazione dall'esterno. Qualche interpretazione forzata e azzardata. Ma il Milan sa bene che per far bene la premessa, storica per questo club, è una e solo una: la compattezza. Sono altri i club che si nutrono di tensioni e divisioni e riescono a far bene lo stesso, ciascuno fa come crede e secondo la sua vocazione, noi invece no. O uni e uniti, oppure niente. 

Il primo a meritare sacrosanta unità d'intenti e vicinanza è proprio lui, Stefano Pioli. E' da agosto, dal salto del tendine della coscia di Florenzi, che a Pioli ne capitano di ogni. Avrebbe potuto accampare alibi, come questo, come i cinque mesi di assenza di Maignan, come le tante partite e le tante carrette tirate da Giroud fra club e Nazionale fino a marzo, come l'elongazione di Leao proprio 4 giorni prima del derby di andata, come il mancato inserimento di Charles e il doversi inventare trequartisti su trequartisti, come i gol che mancano all'appello di Rebic (e qui il mercato di cui va tanto di moda parlare non centra) e Origi, e molti altri piccoli particolari. E invece Pioli non si è mai nascosto, ha sempre accettato insidie, sfighe, complicazioni, in uno e in un solo modo: mettendoci la faccia. A pensarci bene, l'alibi è comodo, ti fa ombra, ti fa stare un passo indietro, ti mette in una posizione defilata e tranquilla rispetto agli eventi. E invece lui lì, in prima linea, responsabile, motivante, fiducioso, sempre pronto a far credere a tutti che il Milan fosse al meglio anche quando non lo era. E non lo è stato molte volte. 

Non sono ne il biografo, ne l'esegeta di Pioli, sono solo un Milanista che ne ha viste e vissute tante: per cui semplice consiglio non interessato e rivolto a tutti i Milanisti che discutono, si sfogano, si dannano, soprattutto sui social, occhio che tenere sempre insieme tutto e tutti come fa il Mister non è semplice, e trovarne un altro così bravo, così adulto, così sereno, non è così facile...Detto questo, il caso Dimarco ha preso una piega seria e delicata per cui non ne parlo. Parlo solo dei tifosi e non dei tesserati: certo che dopo tutte le lezioni di bon ton e di stile che abbiamo ricevuto un anno fa, veder finire tutto nel falò della maglia di Leao in piazza Duomo...beh insomma la "creme de la creme" poteva anche fare un po' meglio...I derby bruciano, non mi nascondo dietro un dito. Ma non mi nascondo nemmeno che il nostro monte-ingaggi pesa 50 milioni meno del loro e che noi veniamo da montagne di debiti risanati più che da altre esperienze. Tutto conta e tutto pesa. In sostanza, quando arriviamo ai derby al massimo ce li giochiamo (sono stati dal febbraio 2021 al febbraio 2023 senza vincerne uno in campionato), altrimenti se ci arrivano molto meglio di noi, il divario economico diventa anche tecnico e son dolori come abbiamo appena visto e vissuto. Ma il calcio è una catena infinita di anelli che si tengono l'un l'altro. Adesso l'estate arrabbiata e affamata tocca a noi. Ci farà bene. Alla prossima.