Bianchessi: “Milan, scudetto meritato. Calabria capitano? Giusto così”
Mauro Bianchessi, ex responsabile dell’attività di base del Milan e oggi capo del settore giovanile della Lazio, ha rilasciato un’intervista a MilanNews.it parlando di diversi temi.
Mauro Bianchessi, rieccoci. Partiamo dallo scudetto del Milan. È la dimostrazione che risultati sportivi e aziendali possono andare di pari passo?
"Solo applausi a questo Milan, Maldini, Massara e Pioli con Garzidis e Scaroni e il calore dei tifosi un mix di entusiasmo programmazione e concretezza vincenti. E la storia continua. Fantastici".
Davide Calabria è stato protagonista di questo titolo e dovrebbe essere il nuovo capitano della squadra. Se lo merita?
"Davide per me è il modello perfetto del capitano. Ha iniziato da piccolo con noi al settore giovanile, ha fatto tutte le categorie fino a consacrarsi in prima squadra. Ha tutti i valori e gli ideali per essere il capitano".
Che ci dice di Nasti che ha impressionato dentro una primavera balbettante?
"Marco l’ho preso 8 anni fa dalla Lombardia 1. E’ una prima punta forte che deve ancora maturare e lo deve fare con i più grandi , ma è forte. Spero non si abbia fretta e gli si dia il tempo di maturare per non fare la fine di perderlo come è successo con Bellanova, altro ragazzo che ho preso da piccolo e che era ed è forte".
Com’è la sua situazione alla Lazio, dove ha portato un metodo - il suo - Vincente?
"Abbiamo iniziato 5 anni fa praticamente da 0, ora abbiamo squadre competitive e 23 ragazzi convocati in nazionale con un budget a disposizione di 2mioni e mezzo. Più di così non si può fare e gli obiettivi che la proprietà mi aveva chiesto di raggiungere sono stati centrati.
Ora il settore va da se e a breve vedremo qualche nostro ragazzo debuttare in prima squadra".
E la sua situazione contrattuale? Non è che le sta prendendo un po’ di nostalgia rossonera?
"Ho un contratto ancora lungo e un rapporto di stima e d’affetto col presidente. Sicuramente la prossima stagione sarò ancora alla Lazio per consolidare il lavoro fatto finora. Poi deciderò con la mia famiglia che vive a Bergamo, che mi manca tanto se proseguire qua , andarmene in pensione o avvicinarmi a casa. Ogni cosa a suo tempo".
Intervista di Pietro Mazzara
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