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Cordolcini: “De Ketelaere ha scelto il Milan, può fare sia il trequartista che l'esterno”

ESCLUSIVA MN - Cordolcini: “De Ketelaere ha scelto il Milan, può fare sia il trequartista che l'esterno”MilanNews.it
martedì 19 luglio 2022, 16:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte Intervista di Peppe Gallozzi

Intervenuto dal Belgio ai microfoni di MilanNews.it il giornalista Alec Cordolcini, collaboratore presso diverse testate nazionali e internazionali e grande esperto di calcio olandese e belga, ha parlato dell’operazione legata all’approdo di Charles de Ketelaere ai rossoneri che si sta intensificando proprio in queste ore.

Cordolcini, De Ketelaere sembra ormai promesso sposo dei rossoneri?

“Il suo desiderio non è più un segreto. Il calciatore stesso ha identificato il Milan come la sua meta ideale, la partita di Supercoppa dove non è sceso in campo è abbastanza indicativa. In Belgio non esiste il turnover, giocano i titolari e basta. Non aver giocato è un chiaro segnale, peraltro concordato con lo staff tecnico quindi nessuna rottura o forzatura”.

Tatticamente come potrebbe dare il meglio nel 4-2-3-1 di Stefano Pioli?

“Ha fatto l’ala, il trequartista, l’esterno e anche la seconda punta. Senza dubbio ha reso meglio alle spalle della punta. Diciamo che nell’ottica di quel sistema di gioco può essere impiegato come anello centrale sulla trequarti oppure partire largo per poi accentrarsi”.

La presenza di Divock Origi e Romelu Lukaku nelle due formazioni milanesi inciderà in quest’operazione?

“Non credo. Il Milan viene scelto a prescindere dal fatto che possano trovarsi connazionali come compagni o avversari. La formazione rossonera, oggi, per un giovane è una delle migliori destinazioni possibili”.

Possiamo dire che De Ketelaere sia il miglior profilo emerso dal campionato belga?

“Direi di sì. Attualmente non può andare oltre visto e considerato che il Brugge, da qualche anno, corre praticamente da solo. Lui è il miglior prospetto e fa bene a provare a giocarsi le sue carte in una top League come la Serie A”.

Siamo alla presenza di un potenziale top player?

“E’ presto per dirlo ma le carte in regola le ha tutte. Una cosa non si deve fare, l’esagerazione del paragone. Spesso viene identificato come un nuovo Kakà, non è così. Uno del genere ha bisogno di tempo e pazienza, rispetto a Noa Lang in ogni caso ha una duttilità maggiore che gli consentirà un miglior inserimento nel campionato italiano”.