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Cucchi: "Il Milan mi piace e mi diverte. In prospettiva serve un attaccante"

ESCLUSIVA MN - Cucchi: "Il Milan mi piace e mi diverte. In prospettiva serve un attaccante"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
sabato 25 dicembre 2021, 16:30ESCLUSIVE MN
di Antonello Gioia

Il giornalista Riccardo Cucchi, storico radiocronista di 'Tutto il calcio minuto per minuto', ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di MilanNews.it, fornendo la sua su alcuni temi riguardanti al Milan al termine del girone d'andata del campionato di Serie A.

Come valuta il girone d'andata appena concluso?
"Positivamente sul piano del gioco. Ci sono molte formazioni che hanno espresso un buon calcio e non solo quello di vertice; è anche molto equilibrato, sia per la lotta Scudetto che per le qualificazioni europee".

Chi è la favorita nella lotta Scudetto?
"Fin dall'inizio della stagione reputavo l'Inter Campione d'Italia quella che avesse maggiori possibilità per riconquinstare il titolo. Poi, ad oggi, è difficile pronosticare la squadra che porterà a casa il Tricolore. Io credo che l'Inter abbia messo la freccia: ha un organico di grande valore, Inzaghi ha trasmesso un'identità di gioco diversa rispetto al passato, ma non do per sconfitte e battute Milan e Napoli, che avevano approcciato la stagione in maniera più positiva. L'Inter ha approfittato della situazione infortuni che hanno caratterizzato Milan e Napoli".

Il Milan sta confermando l'alto livello di gioco e risultati dell'ultima stagione.
"A me piace molto il Milan, mi diverte. La squadra propone gioco, ha velocità, ha molti interpreti giovani che stanno crescendo assieme ai grandi veterani come Ibrahimovic e Giroud. Gli infortuni hanno condizionato, per ora, il percorso del Milan: sarebbe potuto essere ancora più positivo. Ma perché succede? È legittimo porsi questa domanda: quando ci confrontiamo con il calcio europeo - parliamo di coppe in questo caso - abbiamo la sensazione che le italiane abbiano un debito rispetto ai club europei di preparazione atletica, di fisicità, di velocità e di ritmo. Ci siamo chiesti perché in Italia ci siano così tanti infortuni? Probabilmente c'è qualcosa da rivedere sul piano della preparazione atletica. In Inghilterra restiamo colpiti dalla bellezza dei campi che sembrano tavoli da biliardo; in Italia i campi sono l'esatto opposto: magari questo si può sistemare pensando al tema degli stadi di proprietà?".

Milan e Inter, presto, ne avranno uno...
"Milan e Inter si avvantaggeranno dalla costruzione del nuovo stadio per tanti fattori. La proprietà di un impianto è fondamentale nel calcio contemporaneo, non solo per ragioni d'impresa e di business, ma soprattutto per avere un campo di gioco sempre al massimo dell'efficienza. In Italia da una parte c'è la scarsa volontà di investire, dall'altra c'è la palla al piede degli stadi di proprietà pubblica dalle quali i Comuni incassano dei soldi. Questi ritardi condizionano anche la crescita tecnica del nostro calcio".

Il Milan avrebbe bisogno di un altro attaccante?
"Sono convinto che il progetto Pioli abbia un futuro. Il Milan è una squadra ben equilibrata, ma credo che ci sarebbe bisogno in prospettiva di un attaccante; io sono sempre sorpreso ogni volta che vedo Ibrahimovic giocare, pensando alla sua età e a come si cura maniacalmente. Io sono un grande estimatore di Leao: ha qualità impressionanti, ma sembra sempre mancare in qualcosa prima di arrivare al traguardo".

Quali dovrebbero essere, secondo lei, le caratteristiche ideali per il sostituto di Kjaer?
"Non sono le campagne di gennaio quelle che costruiscono i progetti... d'altronde, è il mercato di riparazione. I progetti si fanno adesso, ma devono essere portati a termine nel mercato estivo quando si avranno le idee più chiare sugli impegni della squadra".

Come valuta la stagione, fino ad ora, di Pobega?
"I giocatori rendono in funzione delle squadre nelle quali vengono inseriti e degli allenatori che li hanno a disposizione. Juric sta dando identità di gioco al Torino e Pobega in granata sta facendo un percorso straordinario; si sta trovando molto bene nel progetto Torino, sta mettendo in evidenza le sue qualità anche per merito di Juric. Non è detto, però, che chi rende bene in una squadra, renda automaticamente bene anche in un'altra;  pensiamo per esempio al caso Arthur: come mai non è mai riuscito ad esprimersi ai livelli di Barcellona e Brasile? Ci sono tante condizioni per le quali un giocatore riesca ad esprimersi. Poi Pobega ha qualità, il Milan ci penserà a condizione che in rossonero possa sfruttare le sue qualità".