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Manzo: "Non mi aspettavo che Messias arrivasse così in alto. La freddezza è la sua caratteristica migliore"

ESCLUSIVA MN - Manzo: "Non mi aspettavo che Messias arrivasse così in alto. La freddezza è la sua caratteristica migliore"MilanNews.it
© foto di © DANIELE MASCOLO
giovedì 4 maggio 2023, 20:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

Junior Messias ha salvato sul gong finale il Milan contro la Cremonese. Ormai il brasiliano non è più una scoperta della Serie A nostrana e della squadra rossonera. Il suo percorso tuttavia, come noto, comincia da lontano. Dalla gavetta, dal sudore e dalla voglia di emergere allo stato puro. Non più tardi della stagione 2016-2017, l’attuale attaccante del Diavolo militava nel Chieri (Serie D piemontese). A godersi il suo ex pupillo, il suo allenatore dell’epoca: Vincenzo Manzo. Ecco le sue parole a Milannews.it

Il Milan è stato salvato dal "tuo" Messias. Ti stupisce quanto riesca a essere decisivo in un top club come quello rossonero? 

“Ormai non più. La storia di Junior la sanno tutti e il suo valore non lo deve scoprire nessuno”.

Ti colpisce tuttavia in termini di personalità? Quando entra o parte dal 1’ lascia quasi sempre il segno… 

“A lui le cose sono sempre venute naturali. È una caratteristica che gli è rimasta anche adesso, quando gioca a San Siro, in uno dei club più importanti al mondo. La freddezza è sempre stata la sua caratteristica migliore”.

Si aspettava nell’ormai lontano 2017 che diventasse, nel lasso di appena cinque anni, campione d’Italia, in Serie A, con il Milan?

“Sarei un bugiardo se rispondessi di sì. Che avesse doti di corsa e aerobiche fuori dal normale era una convinzione salda che avevo. Così come ritenevo che con la Serie D non avesse nulla a che fare. Conoscendo il calcio italiano e le annesse dinamiche, mi aspettavo una buona Serie C. Quello sì”.

Sotto quali aspetti ritiene di aver inciso maggiormente sulla crescita del ragazzo? 

“I meriti maggiori vanno dati a Ezio Rossi, che lo ha scoperto in un torneo amatoriale e lo ha portato in Eccellenza al Casale. Io poi lo notai e pensai subito che potesse fare al caso nostro, a Chieri. Non mi sbagliai in alcun modo visto come sono andate le cose”. 

Com’era il Junior Messias dilettante al Chieri? 

“Come è adesso. Nè più, nè meno. Ricordo che era un duro lavoratore. Sgobbava tutto il giorno nella sua professione (operaio in una lavanderia di Torino, ndr) e dava il 1000% in tutti gli allenamenti. Può sembrare retorica, ma non è scontato. Soprattutto nei dilettanti, quando avere un altro lavoro incide (e non poco), come è inevitabile che sia. Lui viaggiava a un’intensità praticamente mai vista”.

Un aneddoto che ti lega personalmente a lui? 

“Ricordo di un Varesina-Chieri, con 500 persone sugli spalti. Junior fece una prestazione fuori dal normale. Vincemmo 0-3, con due suoi gol. Tutto quanto il pubblico si alzò ad applaudirlo. Non è normale tra i dilettanti”.