Braida: "Qui in punta di piedi. Il mio lavoro è lo stesso alla Cremonese come al Milan o al Barça"
Il neo dirigente della Cremonese Ariedo Braida ha parlato a La Gazzetta dello Sport della sua nuova avventura in Serie B dove arriva dopo una lunga esperienza in club di livello mondiale come Milan e Barcellona, spiegando di non vedere la differenza: “Sono entrato in un piccolo grande club e l’ho fatto in punta di piedi, con umiltà e senza l’intenzione di comportarmi da professore. L’obiettivo è semplice, crescere facendo sì che tutte le componenti, dagli impiegati della segreteria ai giocatori della prima squadra, sentano di appartenere a qualcosa di grande, d’importante, di unico. Questo è il segreto per arrivare lontano e questo è ciò che ho imparato, al Milan con Berlusconi e Galliani e al Barcellona. - continua Braida – Giudicare un giocatore è il mio mestiere e non cambia se lo cerchi per la Serie A, per la B o per un club mondiale, devi sempre capire chi hai di fronte, valutare l’uomo oltre che le doti tecniche e fisiche.
Nel calcio moderno è il cervello a fare la differenza, ho visto tantissimi giocatori che si sono persi nonostante il talento. Un giocatore deve essere bravo a leggere l’azione, capace di pensare in anticipo a quello che potrebbe accadere, la velocità di pensiero, più che quella di esecuzione, è determinante. Al Milan, al Barcellona e anche alla Cremonese”.
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