Giroud: "Nel 2021 cercarono di farmi firmare con il Rennes, ma quando il Milan mi ha contattato tornare in Francia non era un'opzione"

Giroud: "Nel 2021 cercarono di farmi firmare con il Rennes, ma quando il Milan mi ha contattato tornare in Francia non era un'opzione"MilanNews.it
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Oggi alle 10:28Gli ex
di Lorenzo De Angelis

Intervistato dai colleghi de L'Equipe, l'ex numero 9 del Milan Olivier Giroud ha non solo spiegato i motivi dell'addio agli LA FC e del conseguente ritorno in patria, al Lille (dove fino a questo momento ha già messo a segno 3 gol in 9 presenze stagionali), ma ha anche svelato alcuni retroscena che riguardano il suo passato. 

Il retroscena sull'arrivo al Milan
“Il mio amico Lolo (Koscielny, direttore sportivo del Lorient, ndr) mi ha chiamato prima di Lille. Qualche stagione fa ho avuto anche delle opportunità a Marsiglia e Lione. Olivier (Létang, ndr) aveva anche cercato di farmi firmare con il Rennes, ma quando ho lasciato il Chelsea, il Milan mi ha contattato e tornare in Francia non era più un’opzione“.

Il retroscena da bambino
 "Recentemente ho rivisto una foto di me da bambino nella mia camera con il poster del Milan. Era ovvio! Mi sento fortunato ad aver potuto giocare un ruolo di primo piano nei club che tifavo da bambino, a lottare per i titoli. Ed è quello che voglio fare anche qui, con il Lille. Con il Paris è difficile puntare alla vittoria della Ligue 1, ma ci sono altre competizioni. Voglio vincere anche con il Lille“.

Sulla voglia di continuare nonostante l'età grazie all'esempio Ibrahimovic
“Ho un contratto con il club ed è un contratto di fiducia che dice: ‘Devo fare il mio lavoro perché non sono qui in vacanza’. È una questione di rispetto, anche per se stessi, e di non finire in modo deludente. Sento ancora di avere le capacità per dare un contributo. Ho questa voglia, questa determinazione. Ne ho parlato con Zlatan (Ibrahimovic, ndr) ai tempi del Milan. Mi diceva che se non hai questo, anche se il tuo corpo ti segue, non ha senso continuare. E io ho tutto questo. Inoltre, voglio trasmettere e restituire al calcio ciò che mi ha dato. È il mio ruolo, il mio dovere“.

Giroud conclude
 “Come essere accessibile con un CV del genere nello spogliatoio del Lille? Sono una persona come tutte le altre. Non ho l’ego di certi giocatori. Prendiamo l’esempio di Zlatan: non abbiamo affatto la stessa personalità. Quando lui entrava nello spogliatoio o in campo, gli altri dovevano essere all’altezza e fare il passaggio giusto. Altrimenti… Io ho messo tutti a proprio agio fin dall’inizio. Sono orgoglioso di questa disponibilità, di questa vicinanza che posso avere con i giovani e con chiunque nel club“.