MN - Longhi: "Il Corona Virus non è un'esclusiva italiana, serve uniformità di decisioni in Europa"

Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Milannews.it Bruno Longhi, celebre giornalista sportivo, ha parlato della situazione Corona virus. Questa la domanda e la risposta:
Stiamo vivendo una situazione di grande emergenza in cui il calcio, giustamente, viene in secondo piano. Che idea si è fatto delle disposizioni emanate?
“C’è una contraddizione non tanto per le disposizioni italiane ma per quelle emanate dall’Uefa. Se in Italia si decide di non giocare e di sospendere anche le gare a porte chiuse, l’Uefa ti impone di giocare e questo vuol dire che comunque bisogna allenarsi ritrovandosi a contatto in una situazione simile a quella delle gare a porte chiuse. La disposizione avrebbe dovuto riguardare universalmente tutti i campionati esteri anche perché il Corona virus non è un’esclusiva dell’Italia ma un problema europeo e mondiale. Da parte dell’Uefa ci voleva una presa di posizione per bloccare tutto fino al 3 aprile o anche dopo.”
Si parla di una sospensione temporanea ma anche di un annullamento del campionato o una posticipazione dell’europeo. Quale può essere la scelta più logica?
“Si naviga a vista perchè 10 giorni fa avevamo un’idea e magari fra 5 giorni quello che possiamo dire adesso non avrà più senso. Non si può affermare oggi quello che accadrà anche perchè non si ha chiarezza di quando finirà questa emergenza”

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