Rosetti: "Bilancio del Var estremamente positivo. Fuorigioco? Non si cambia"

In una lunga intervista alla Gazzetta Dello Sport Roberto Rosetti, ex arbitro italiano e attuale presidente della Commissione arbitri della Uefa, ha parlato del Var e delle novità legate alla tecnologia in campo.
Sui falli di mano e sull'interpretazione di quest'ultimi ha dichiarato: "L’obiettivo è la ricerca della consistenza tecnica e dell’uniformità nelle decisioni in relazione anche al movimento dei giocatori. È contro lo spirito del gioco difendere con le mani dietro la schiena. Se il braccio è vicino al corpo, o se è in una posizione naturale, non è punibile. L’Ifab ha cercato di chiarire alcuni parametri di punibilità. Uno tra questi riguarda la posizione non naturale e punibile delle braccia quando vengono tenute al livello o sopra le spalle, o quando vengono utilizzate per ampliare la superficie del corpo per bloccare un cross o un tiro in porta".
Sulla regola del fuorigioco, recentemente oggetto di discussione da parte di Ceferin, ha precisato: "Sulle situazioni chiare ed evidenti la tecnologia è ormai risolutoria, vedi il quarto tra Tottenham e City con il corretto intervento del Var Irrati al 94’ e annullamento della rete del City. Ma il presidente ha ragione, ha fatto un riferimento corretto alla regola 11. Qualsiasi parte del corpo, braccia escluse, più vicina alla linea di porta sia del pallone sia del penultimo difendente, è fuorigioco. Quindi, teoricamente, un millimetro basta. Ma, per i Var, in alcune situazioni al limite è complicato determinare i pochissimi centimetri".

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