L’interesse di Squinzi per Inzaghi: forse da li partì la convinzione di poterli affidare il Milan. Intanto sul mercato Berlusconi vuole regalare un colpo

L’interesse di Squinzi per Inzaghi: forse da li partì la convinzione di poterli affidare il Milan. Intanto sul mercato Berlusconi vuole regalare un colpo
© foto di Giulia Polloli
martedì 6 gennaio 2015, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli

E’ una partita particolare per Pippo Inzaghi. Quella contro il Sassuolo, la prima società ad offrirgli una panchina in serie A. “Fa strano pensare a quello che poteva essere solo un anno fa. Il Sassuolo mi ha fatto sentire importante, pur non avendo mai vestito quella maglia”. Maglia, valori, gruppo. I punti di forza che Inzaghi ha messo in campo fino ad ora. Ciò che Inzaghi stesso chiede alla sua squadra, alla ripresa del campionato dopo la pausa, è la continuità. Le ultime partite giocate dai rossoneri, compresa amichevole contro il Real, hanno consegnato l’immagine di un Milan in crescita e di carattere, che finalmente mette in campo il proprio gioco. L’esplosione di Menez è stata fondamentale per trovare le dinamiche offensive corrette. Non a caso Inzaghi, quando parla di attaccanti, di punte d’area, oltre a Pazzini, inserisce anche il francese. Chiuso il capitolo Torres, che non ha lasciato grandi strascichi nostalgici, se non delle parole al miele per allenatore e compagni, si apre quello relativo a Cerci. Il giocatore finalmente in rossonero era stato la prima richiesta di Inzaghi a Berlusconi. Le sue qualità erano quelle ricercate dal neo allenatore rossonero nella costruzione del gioco, di quella fase offensiva del quale Inzaghi è stato assoluto protagonista per anni. La maledizione del numero nove: dopo di lui al Milan faticarono tutti. Cerci è stato convocato, dopo la corsa al tesseramento e l’attesa del transfert, già alla prima contro il Sassuolo. “Non ha la partita nelle gambe, ma una ventina di minuti potrebbe giocarseli” aveva detto Inzaghi in conferenza stampa. La voglia di riscatto del giocatore ex Torino è la prima delle priorità del giocatore al rientro dopo l’esperienza negativa all’Atletico. Inoltre, visto i calendario, acquisire minuti e applausi nella gara di S.Siro, potrebbe aiutare Cerci ad arrivare ancora più pronto contro i suoi ex compagni di squadra in granata. Calendario ottimale, emotivamente parlando, per ricostruire la propria strada, interrotta mesi fa alla ricerca dell’esplosione definitiva, alla ricerca della fortuna all’estero. Il ritorno di Cerci in Italia in un certo senso è il campanello d’allarme di un calcio che davvero fatica a tornare grande.

Il calciomercato ha ormai aperto i battenti, le dichiarazioni al miele di Silvio Berlusconi hanno spianato la strana ai sogni dei tifosi. Si parla insistentemente di Destro, in uscita da Roma, come un colpo possibile, con qualche sforzo da parte della società di via Rossi. Ma, il dubbio mi attanaglia: senza mettere in discussione le qualità del romanista, Destro serve davvero al Milan in questo momento? Per Inzaghi il centrocampo è ricco di interpreti, molto diversi tra di loro, tanto da non riuscire a garantire a Van Ginkel un utilizzo continuo al rientro dall’infortunio. Quindi c’è la reale possibilità che il ragazzo possa tornare al Chelsea per tornare almeno a calcare il campo. Inzaghi privo De Jong, del quale però vorrebbe non doversi privare a fine stagione, secondo le ultime indicazioni dovrebbe schierare Essien a centrocampo accanto a Montolivo che, però, Inzaghi vorrebbe poter utilizzare come mezz’ala. Il reparto avanzato, a questo punto, è quello che presenta la maggior quantità di scelte possibili. El shaarawy in grande spolvero dopo il Real, Bonaventura assolutamente insostituibile, Menez che è stato promosso a “vero nove”, l’arrivo di Cerci, Honda, Pazzini, unica punta vera in una squadra che forse non ne avrà più bisogno. Inzaghi chiede ai suoi ragazzi il costante impegno a metterlo in difficoltà nella scelta, ma a meno di un ennesimo stravolgimento tattico, qualcuno, di questi, dovrà riposare in panchina. Il rientro di De Sciglio, Abate ed Alex, fa sembrare meno pesante l’assenza di Mexes e Bonera, infortunati, ma in maniera più lieve rispetto alla prima diagnosi. Presto il Milan sarà al completo e per questo Inzaghi sarà chiamato a trovare gli equilibri giusti nello spogliatoio.

“Siamo a posto così”, la frase tormentone degli ultimi mercati rossoneri sembra prendere piede anche questa volta. Il Milan può essere davvero competitivo?

I risultati delle ultime partite portano a pensieri positivi, la ripresa contro il Sassuolo, ci dirà se effettivamente Inzaghi ha trovato la quadratura del cerchio.