Avv. Capello: "La questione degli stadi diventa ogni anno che passa una rappresentazione dei problemi di questo paese"

Ospite a Sportitalia, l’avvocato Pierfilippo Capello ha parlato delle difficoltà tutte italiane per quanto riguarda il tema nuovi stadi. Queste le sue parole:
“La questione degli stadi diventa ogni anno che passa una rappresentazione dei problemi di questo paese. Perché prima hanno iniziato gli inglesi e si è detto “Eh, l’Inghilterra è diversa, hanno un mucchio di soldi”. Poi sono arrivati i tedeschi: “Sì, ma anche loro, è facile in Germania”. Poi hanno iniziato i francesi a fare gli stadi. Se oggi vai in Spagna sono come noi, Italia e Spagna un po’ si assomigliano. Lasciamo fuori anche Real e Barcellona perché sono ricche. Le altre squadre spagnole ormai hanno la metà l’impianto di proprietà, costruito non in mezzo al deserto ma nel posto in cui c’era lo stadio vecchio. Nessuno si è incatenato e disperato, e le squadre che hanno fatto questo tipo di investimento adesso sono squadre moderne. Da noi non c’è solo San Siro. Poi c’è Roma: è possibile che in una città come Roma non si possa fare lo stadio? Non parliamo di Napoli…
Dove si riesce a fare? Udine, Bergamo, che con tutto il rispetto non sono le 3-4 metropoli italiane. Perché lì probabilmente l’impreditoria, la squadra ed il comune riescono a parlarsi e trovano una soluzione. Però se guardiamo alla stragrande maggioranza i progetti sono all’inizio. Senza fare nomi, ma ho visto tanti investitori stranieri che mi dicono che gli piacerebbe comprare squadra X. Andiamo a parlare con le squadre, con tutti gli NDA firmati, e i proprietari dicono: “No, abbiamo un’interlocuzione con il Comune. Abbiamo iniziato, abbiamo presentato un progetto, loro ci faranno sapere…”. L’americano, il tedesco, il sudamericano sai cosa dicono? “Ci facciamo vivi noi”. E poi scopri che un anno e mezzo dopo hanno comprato una squadra in Francia, in Spagna, in Inghilterra”.

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