Avv. Grassani: "Taglio stipendi necessario o doppio danno ai club. Due scenari in A"

Mattia Grassani, legale della SSC Napoli, è intervenuto sulla questione del taglio degli stipendi ai calciatori e non solo ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Queste le sue principali dichiarazioni: "In ambito sportivo questo tipo di istituto non è codificato. Stiamo esplorando un terreno vergine. Ma ci sono illustri precedenti, in altri contesti lavoratori, come nello spettacolo, dove se l'impresario scrittura un attore o un cantante per una rappresentazione teatrale, che poi non va in scena non per colpa dell'impresario ma per causa di forza maggiore, a quel punto il cantante o l'attore non può rivendicare il suo compenso contrattuale. Questo è il contesto generale. Dunque: per causa di forza maggiore il datore di lavoro, ossia il club, è sollevato dall'onere di retribuire lo sportivo.
Oramai tutto il mese di marzo non si giocherà, la società non può allenare né usufruire delle prestazioni né far crescere il bagaglio tecnico del calciatore attraverso riunioni in sede. E tutto questo non avviene per colpa dei club, per questo il compenso va sospeso. Quando l'atleta si ripresenterà agli ordini dell'allenatore avrà, inoltre, un patrimonio che si sarà decrementato. L'allenamento, ad esempio, non sarà lo stesso, la parte atletica sarà da reimpostare. Il club, quindi, se dovesse pagargli lo stipendio avrebbe un doppio danno, perché poi deve applicare una full immersion del suo staff sul giocatore, quindi deve lavorare anche di più".

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