Bucchioni sul Milan: "Squadra stanca, ripensare il modulo"

Bucchioni sul Milan: "Squadra stanca, ripensare il modulo"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
venerdì 26 febbraio 2021, 19:36News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Enzo Bucchioni per tuttomercatoweb.com

Il momento non brillante del Milan è confermato anche dall’Europa League, i rossoneri hanno faticato a passare il turno e per contenere la Stella Rossa rimasta in dieci, sono serviti i titolari, Ibra compreso, entrati nella ripresa. Ma a tenere tutti a galla sono state soprattutto e ancora una volta le parate di Donnarumma, una assolutamente decisiva nel finale di gara.

Dopo le sconfitte con Spezia e Inter anche questo pareggio dunque racconta di una squadra brutta, palesemente in debito di energie, nervosa, che ha perso lucidità e compattezza. Un calo per altro prevedibile con avvisaglie sempre più chiare nell’ultimo mese, visto che il Milan ha cominciato prima la stagione per i preliminari di coppa e per mesi è andato al massimo, con un gioco brillante, nonostante infortuni e Covid, in testa alla classifica, spesso al di sopra delle sue possibilità.

Il tema ora è uno solo: trattasi di normale frenata passeggera o di vera crisi?

Credo che il Milan si riprenderà, ha tutto per tornare presto, a gennaio ha fatto pure mercato immettendo tre giocatori utili per allargare la panchina e dare soluzioni, ma il momento è delicatissimo e il Derby di domenica scorsa dovrebbe far riflettere nello spogliatoio e in società. Pioli ha costruito il suo Milan brillante sul 4-2-3-1 e con questo modulo ha trovato allo stesso tempo equilibrio e personalità, ma anche una mentalità offensiva. Tutto bene, il calcio oggi è questo, i tifosi vogliono vedere giocare e il Milan gioca un bel calcio. Il momento impone però analisi diverse.

Questo modulo è fisicamente e mentalmente difficile, chiede un grandissimo lavoro ai centrocampisti e alle punte che stanno dietro l’attaccante, per funzionare deve avere compattezza estrema, distanze giuste, e con tanti giocatori in flessione atletica, è logico continuare così?

Domenica l’Inter era sempre in superiorità numerica proprio in mezzo al campo ed ha trovato larghi spazi quando il Milan si allungava, e allora aspettando che passi il momento difficile, sperando che Calhanoglu, ma anche Saelemaekers e altri, ritrovino una forma migliore, forse sarebbe il caso di passare a un 4-3-3 proteggendo la difesa immettendo un centrocampista in più. Con Tonali vertice basso, Kessie e Meitè interni a centrocampo, Calhanoglu e Saelemaekers esterni del tridente con Ibra in mezzo, forse si potrebbe trovare una maggiore compattezza.

Ma ci sono altre soluzioni tattiche, l’importante è tamponare il momento e lavorare su equilibri diversi in una partita chiave come quella di domenica prossima con la Roma che invece sta bene e ha elementi veloci in grado di mettere in difficoltà i rossoneri.

La sensazione è che oggi tra le inseguitrici dell’Inter e candidate alla Champions, ci siano Juve, Lazio, la stessa Roma , ma anche l’Atalanta con un passo più brillante. Proprio per questo il Milan dovrebbe tornare fortemente a pensare a quel posto in Champions, a difenderlo. Se poi il trend dovesse tornare in fretta positivo, allora l’orizzonte del gioco potrà essere riaperto, ma adesso un po’ di allarme-compattezza deve scattare.

Tanto più che è scoppiato anche il caso-Ibra. Più fuori, fra gli addetti ai lavori, che dentro il Milan squadra, ma la partecipazione dello svedese a Sanremo non si può dire che non sia un elemento di turbativa. A maggior ragione proprio perché è arrivata nel momento più delicato della stagione. Se i rossoneri fossero ancora quelli di un mese e mezzo fa, forse Sanremo sarebbe ulteriore gioia e soddisfazione, adesso è solo una grana. Anche i tifosi rossoneri hanno dubbi e perplessità, sono divisi, in molti si sarebbero aspettati da Ibra un “grande gesto” del tipo resto a Milano per star vicino ai miei compagni e risolvere assieme le difficoltà. Gesto che non arriverà. Ibra fa parte dello star sistem e il calcio ormai è sport, ma anche spettacolo. Lo svedese è un grande giocatore e un personaggio che non può sottrarsi a quello che gira attorno a lui. Dal punto di vista calcistico sono sicuro che uno come Ibra, alla sua età, saprà gestirsi senza farsi condizionare, e magari la squadra senza di lui, estraniandosi, saprà trovare maggiore concentrazione sul lavoro che dovrà fare, ma l’anomalia è evidente. Come finirà?

Domenica è il giorno chiave per capire. Se il Milan riuscirà a fare punti, a ripartire, la crisi potrà finire in fretta e Ibra cantante sarà metabolizzato alla svelta.