Capello sui punti di forza di Allegri e Conte: "Hanno le idee chiare. Sanno essere flessibili ed adattarsi al materiale a disposizione"

Capello sui punti di forza di Allegri e Conte: "Hanno le idee chiare. Sanno essere flessibili ed adattarsi al materiale a disposizione"MilanNews.it
Oggi alle 11:10News
di Lorenzo De Angelis

Intervistato questa mattina dai taccuini de La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore Fabio Capello ha presentato l'importante partita di domenica tra Milan e Napoli, che sarà una sfida nella sfida considerata anche le presenze sulle panchine di due allenatori top e rivali come Max Allegri e Antonio Conte: "Sarà una supersfida. Allegri ha vinto più scudetti di tutti nell’attuale Serie A, mentre Conte è riuscito a conquistare pure la Premier League. A me hanno sempre insegnato che a vincere sono i più bravi, quindi...".

Qual è il loro punto di forza?
"Avere le idee chiare. Sia Conte che Allegri hanno sempre in mano le loro squadre, pur non tenendo moduli fissi. Entrambi sanno essere flessibili, adattarsi al materiale a disposizione, senza pregiudizi tattici da talebani del pallone. Sono eccezionali nel dare una organizzazione e a riconoscere i calciatori. Anche quando devono farsi comprare i giocatori sul mercato".

Max ci è riuscito con Rabiot di recente al Milan.
"E ha svoltato. Rabiot è il giocatore che mi ha più impressionato in queste prime giornate: rabbioso, determinato, determinante. L ’ho visto addirittura meglio di come era alla Juventus. E con un Rabiot così, tutto è più facile pure per un professore come Modric".

Intanto, un gioco sembra averlo dato in fretta pure al Milan.
"Vero. Da una parte Allegri ha dato equilibrio, perché ora quando i rossoneri perdono palla non si vede più una squadra spaccata, con le ripartenze avversarie in  campo aperto. Non a caso in cinque partite su sei in stagione non ha preso gol. Dall’altra, ha giocatori di qualità in grado di fare possesso sia in orizzontale che in verticale, sia conservativo - quando vuole controllare la gara - che offensivo - se c’è la necessità e la possibilità di fare male all’avversario".