Galliani: "Ho sempre saputo e capito, fin da quando allenava il Cagliari, che Allegri aveva il physique du role per guidare il Milan"
Intervistato dai colleghi di Tuttosport, l'ex amministratore delegato del Milan Adriano Galliani ha parlato anche del Diavolo soffermandosi in modo particolare su Massimiliano Allegri, fino a questo momento l'uomo della rinascita rossonera.
Sappiamo che è un grande appassionato di sport a 360 gradi: un’occasione migliore del World Sports Summit non poteva capitare…
"Un evento meraviglioso, assolutamente fantastico. È un grande piacere essere qui a Dubai per questa prima edizione, ma so già che crescerà molto nei prossimi anni. Ci sono stati interventi e relatori fantastici di tutti gli sport, non solo il calcio. Abbiamo visto tanti campioni da vicino, una cosa francamente bellissima. A Dubai sono sempre molto avanti in tutte le cose che fanno".
La faccio sorridere per Capodanno: il Milan può vincere lo scudetto e il Monza è lanciato verso il ritorno in Serie A. Accoppiata possibile?
"Mi dica dove devo mettere la firma e lo faccio immediatamente! Sarebbe fantastico. Sono le due squadre della mia vita. Dieci anni di Monza da ragazzo, poi 31 di Milan e ancora 7 di Monza: sono e saranno sempre le mie due squadre del cuore".
Immagino che lei fosse sicuro dell’impatto brillante che avrebbe avuto l’Allegri bis sulla panchina rossonera…
"Assolutamente si. Ho sempre saputo e capito, fin da quando Max allenava il Cagliari, che aveva le physique du role per guidare il Milan e lo sta dimostrando. È cambiata la vita col suo ritorno. Non dimentichiamoci che il Milan l’anno scorso è arrivato ottavo...".
Cos’ha di speciale Allegri?
"Qualche allenatore giusto l’ho centrato. Allegri sicuramente, più recentemente anche Palladino. Max ha le caratteristiche giuste per fare l’allenatore di un top club: tecniche, umane e di savoir-faire. Allegri è un grande allenatore: non saprei come definirlo diversamente».
Siamo al World Sports Summit eppure a un certo punto sembrava di essersi teletrasportati a Milanello per il viavai di leggende rossonere presenti. Che effetto le ha fatto rivedere i suoi campioni?
"Bellissimo. Ce ne sono tanti qui: da Kakà a Seedorf passando per Baggio, Ronaldo e capitan Maldini. Se penso che nella nostra gestione sono passati dal Milan otto Palloni d’Oro, mi viene da dire che è stato qualcosa di incredibile quello che abbiamo fatto e vissuto".
A proposito di questi top player: quale è stato il più difficile da portare al Milan?
"È complicato sceglierne uno in particolare. Dico davvero. Sono stati tutti difficili e importanti a modo loro. Affari complessi che però alla fine si sono tutti realizzati: l’importante è questo. Un aneddoto? Ci sarebbero tante cose e storie da raccontare...".
Lei ha scritto la storia del calciomercato coi celebri colpi del Condor. Adesso i tifosi sognano un acquisto dei suoi per alzare ulteriormente il livello di questo Milan. Che regalo vorrebbe nella calza della Befana per la squadra rossonera?
"Io non posso fare il tifoso semplice dopo 31 anni da amministratore delegato del Milan, pertanto le chiedo scusa ma su questo non le posso rispondere".

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