L'analisi tattica del Milan: schema che vince non si cambia. Pioli ripartirà dal 4-2-3-1

L'analisi tattica del Milan: schema che vince non si cambia. Pioli ripartirà dal 4-2-3-1MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 17 settembre 2020, 16:12News
di Pietro Andrigo
fonte Michele Pavese per tutomercatoweb

È la settimana della ripresa del campionato. Prende il via una delle stagioni più difficili: un calendario senza sosta, in un'annata che porterà agli Europei del 2021. Tra cambi allenatore e conferme, un mercato che a volte ha stravolto la rosa o che ha portato solo a conferme, stadi senza pubblico e ritiri ridotti e blindati, sarà un campionato ricco di incognite. Tuttomercatoweb.com vi accompagna, a -2 dal primo fischio d'inizio, alla scoperta delle venti squadre di Serie A, in una disamina tattica squadra per squadra. Per cercare di conoscerle meglio, dietro le quinte, prima del via.

LO SCHEMA
I brillanti risultati ottenuti nella seconda parte della scorsa stagione (dal lockdown in poi, per intenderci) lasciano pochi dubbi sul modulo che sarà utilizzato da Stefano Pioli. Si riparte dal 4-2-3-1 e da Zlatan Ibrahimovic riferimento offensivo, ma anche dalla cerniera centrale formata da Bennacer e Kessie (reparto rinforzato con l'acquisto di Sandro Tonali) e dalla fantasia di Hakan Calhanoglu.

LE VARIANTI TATTICHE
La ricerca di un altro centrocampista di qualità e quantità potrebbe far pensare a un ritorno al 4-3-3. Difficile, però, che il tecnico di Parma se ne serva, se non in rari casi. Bennacer così agirebbe da vertice basso, con l'ivoriano e l'ex bresciano impiegati come mezzali, Calhanoglu verosimilmente esterno a sinistra e Rebic a destra. Non è escluso nemmeno il 4-3-1-2: in quel caso il croato affiancherebbe Ibrahimovic, con il turco alle loro spalle. Importante anche la presenza di Brahim Diaz, un jolly in grado di ricoprire tutte le posizioni del tridente offensivo.  

GLI UOMINI CARDINE
Il Milan è tornato a pensare in grande grazie a Ibrahimovic e dalla personalità e del carisma dello svedese ripartirà per tornare a disputare la Champions League. L'altro fenomeno è tra i pali: Gianluigi Donnarumma sembra essere definitivamente maturato (fa sorridere parlando di un ragazzo di 21 anni) ed è un punto di riferimento importantissimo per i rossoneri. Theo Hernandez è stato la rivelazione dello scorso campionato: un treno sulla corsia mancina, devastante e spesso decisivo anche in fase realizzativa. Per finire, Hakan Calhanoglu: spesso criticato, da quando è tornato nella sua posizione è tornato ad essere devastante come ai tempi del Bayer Leverkusen. 

IL RUOLO DEL PORTIERE
"Predestinato", "fenomeno", "nuovo Buffon". Ma anche "sopravvalutato" e "portiere normale". Gianluigi Donnarumma divide la critica, anche se gli apprezzamenti sono di gran lunga superiori alle perplessità. E del resto non potrebbe essere altrimenti, per un giocatore che a 21 anni ha già tagliato il traguardo delle 200 presenze con la maglia rossonera ed è titolare in Nazionale. Di strada ne ha fatta Gigio, in questi 5 anni: è diventato un estremo difensore completo, migliorato anche nell'impostazione. Nonostante la statura (che lo aiuta soprattutto a parare i calci di rigore), riesce a essere reattivo come pochi e a compiere interventi impossibili. L'unica pecca restano le uscite alte.

LA FORMAZIONE 'TIPO'
(4-2-3-1): Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Kessie, Bennacer; Castillejo, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic.