Masala: "Dal corto muso alla giostra del Diavolo: Allegri è cambiato, e ha cambiato il Milan"

Andrea Masala, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, ha parlato così del Milan di Max Allegri: "Adesso viene il bello, anzi no: nel Milan c’è già, sotto gli occhi di tutti. La squadra guidata da Massimiliano Allegri è seconda in campionato, in serie positiva da cinque giornate, ma soprattutto ciò che resta impressa è la qualità del gioco: viene riconosciuta anche dagli avversari, incuriositi e sotto sotto preoccupati dall’evoluzione dei rossoneri. Va fatta una premessa: la gestione RedBird ha un estremo bisogno di risultati. Nella scorsa stagione il raccolto è stato una Supercoppa di Lega con tanto di balletto a uso dei social e di sigaro esibito dal festaiolo Sergio Conceiçao. Tanto fumo, poco arrosto. Un’annata senza Europa, per un club abituato ai migliori palcoscenici, è una quaresima da archiviare in fretta e furia. Serviva un cosiddetto “risultatista”, chi meglio di Allegri, quindi? Il profeta del “corto muso” di ispirazione ippica, delle vittorie di misura, della praticità estrema. Nel popolo rossonero, il ritorno di Max non è stato accompagnato da chissà quali fanfare, era avvolto da un diffuso scetticismo, data la fama di speculatore che ormai lo accompagna come un marchio indelebile.
E invece l’esperto Max, aiutato da splendidi solisti come Modric, Rabiot e Pulisic, ha messo su una splendida orchestra: approfitta di tanto ben di Dio e lo sfrutta per prendere in contropiede tutti, forse anche gli stessi suoi dirigenti. Il Milan attuale è una formazione divertente, mai monocorde, capace di seguire diversi spartiti nell’arco dei 90 minuti: in una parola, è anche bello. Chiaro che il secondo posto in solitaria a due punti dalle battistrada Napoli e Roma, più la lunghezza di vantaggio su Juve e Inter, rendano tutto più idilliaco per i rossoneri. Mettiamoci pure le quattro gare su sei a porta inviolata, come non accadeva dal 2006-07, ottenute dalla seconda miglior difesa del torneo, con appena tre gol subiti, soltanto uno più della capolista Roma. Sono indici di concretezza e solidità: una buona base, tipica dell’armamentario allegriano. Ma certe cifre spiegano soltanto in parte come mai il Milan sia ridiventato una macchina che, oltre a sapersi coprire con efficacia, sa offrire spettacolo. Alla faccia di chi si aspetta che la più importante missione di Allegri si limiti ai successi ottenuti con il minimo sforzo".

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