MN - Riva: "Inter e Milan fuori Milano sarebbe stato un disastro per la città"

Giornate storiche per Milano dopo il voto sul futuro di San Siro. Abbiamo ripercorso gli ultimi giorni, proiettandoci su quelli che saranno i prossimi passi, con Martina Riva, Assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano, che è intervenuto in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it.
Sei anni per arrivare alla decisione, secondo lei di chi sono le maggiori responsabilità?
"Quello del nuovo stadio è stato un percorso lungo, non semplice. Le condizioni sono cambiate tante volte ma non è cambiato l'obiettivo di dotare Milano di un nuovo stadio. E' stata dapprima valutata la strada della ristrutturazione del Meazza, ma i club hanno escluso quasi subito questa ipotesi perché per una serie di problemi strutturali dell'impianto la ristrutturazione non avrebbe garamtito la realizzazione di un impianto moderno. Nel 2022-23 c'è stato il dibattito pubblico, pensato per garantire il massimo coinvolgimento della cittadinanza. Poi è stato il momento del vincolo annunciato dalla sovraintendenza sul secondo anello, non si trattava di un vero e proprio vincolo ma dell'indicazione che un vincolo sarebbe potuto scattare. Questa vicenda ha imposto un lungo stop alla procedura, l'allora Ministro alla Cultura spingeva molto sulla questione del vincolo. Il comune e le squadre sono state obbligate ad aspettare chiarimenti definitivi da Roma. Nel frattempo sono cambiati i vertici delle società, le nuove proprietà hanno iniziato a immaginare due piani B - uno a San Donato e l'altro a Rozzano - comunicandoci che qualore non si fosse trovata una quadra nella zona di San Siro si sarebbero diretti altrove. Sarebbe stato un vero e proprio disastro per la città, che si sarebbe trovata con uno stadio inutilizzato e una manutenzione da tanti milioni di euro l'anno a carico dei cittadini. Il voto del 29 settembre apre una nuova pagina, supera la criticità e ci consente di candidare il nuovo impianto a Euro 2032. Ci abbiamo messo un po', ma il ritardo non ha come responsabile la volontà di qualcuno. E per fortuna non ha avuto grandi conseguenze. Le squadre oggi hanno una casa, ne avranno una più moderna e si salva anche tutta l'infrastruttura intorno allo stadio. Che poi è la zona da salvare perché San Siro è stato infrastrutturato da Milano, per essere il San Siro di oggi. La Metro è stata pagata dai cittadini di Milano, e averla lì senza lo stadio sarebbe uno spreco di soldi pubblici".

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