Nesta: “La finale di Manchester non l’ho vissuta bene. Sul dischetto sono andato tranquillo”

Nesta: “La finale di Manchester non l’ho vissuta bene. Sul dischetto sono andato tranquillo”MilanNews.it
Oggi alle 18:10News
di Andrea La Manna

Nell'ultima puntata di BSMT podcast di Gianluca Galeazzi, Nesta ha parlato così della finale di Champions a Manchester contro la Juventus e del suo rigore segnato a Buffon. 

Come avete vissuto la finale di Manchester? "Io non l'ho vissuta bene, preferivo giocare contro qualsiasi altra squadra ma non italiana. Se perdi contor il Real Madrid è un conto, ma con la Juve, con l'Inter, resta scritta li. Perciò non mi piaceva, però è stata la mia prima finale di Champions League. Non dormivo, un ansia, io dormivo con Pirlo che era anche lui un po' nervoso e allora ho detto ah, se anche Andrea è nervoso o precipita un meteorite sulla terra e moriamo tutti, che quasi è meglio. È stata tosta ma bellissimo, c'erano due suadre fortissime, diverse, noi forse un po' più di talento, loro forse più squadra, era tostissima giocarci contro e sapeva vincere, due squadre che sapevano vincere".

Il rigore tu l'hai segnato, cosa vuol dire tirare un rigore in una finale così? "Guarda io mi ero promesso che se mi fosse capitato nella vita calcistica un qualcosa di eclatante ci sarei andato, tipo un rigore. Io non ho mai tirato un rigore in vita mia, forse uno in under 21. Poi però alzo la mano nella finale di Champions League. Pippo si era tolto gli scarpini, era mezzo stirato ma non lo voleva battere, non si trovavano quelli per battere, io mi giro e dico mister tiro io. Il mister fa finta di non vedermi, poi mi chiede se me la sentissi e sono andato. Sono arrivato sereno sul dischetto, l'avevano già sbagliato Trezeguet, Clarence (Seedorf), poi ho visto Buffon e mi sono messo un po' paura. Gli ho tirato un carciofo, lui dice che si è mossa perchè l'ho presa male. Però ho fatto gol, perciò mentalmente ho fatto uno scatto. Ho superato l'incertezza che mi si era creata dopo Roma Lazio 5-1, dove non avevo tenuto botta mentalmente"