Oggi si litiga in Consiglio di Lega: presente anche Scaroni. Motivo? Gli orari

Peggio di così, non poteva andare. Quello di San Siro con la Lazio è un 2-2 che sa di sconfitta, per l’Inter. Davanti al Napoli fino al novantesimo, la squadra di Simone Inzaghi si è ritrovata ancora a -1 in classifica. Da qui, il nervosismo - clamoroso, pensando che il 31 maggio giocherà in finale di Champions - del post partita, culminato nella scelta di non mandare nessun tesserato davanti ai microfoni.
Inter, lo scudetto verso Conte.
In assenza di spiegazioni ufficiali, c’è da ricostruire il dossier che l’Inter immagina. Il mani di Baschirotto, il mancato rigore con la Roma per il contatto N’Dicka-Bisseck, la rimessa battuta dal Bologna qualche metro più avanti: questi i primi che vengono alla mente. La designazione arbitrale aveva già fatto innervosire tutti ad Appiano Gentile: Chiffi, al quale Inzaghi aveva da poco ricordato gli incroci poco fortunati, più Guida all’AVAR. Il resto, più che le decisioni di ieri sera - il mani di Bisseck è discutibile come tutte le decisioni, ma meno controverso di quanto non possa sembrare a chi è in trance agonistica -, lo ha fatto la sensazione che l’ultima casalinga in campionato segni la fine di ogni discorso scudetto. Nonostante i due pareggi con il Genoa e il Parma, il Napoli giocherà in casa con il Cagliari già salvo nell’ultimo turno: difficile immaginare un nuovo inciampo, anche se parliamo della prima squadra in corsa per lo scudetto senza aver mai vinto a febbraio e della quota più bassa di sempre per il tricolore.
E oggi si litiga…
Licenza poetica, ma fino a un certo punto. Alle 9 si riunirà il consiglio di Lega che dovrà decidere sulle date dell’ultima giornata di campionato. Lo scenario più probabile, a questo punto, è che Como-Inter e Napoli-Cagliari si giochino di venerdì, con ipotetico spareggio fissato al lunedì. È una sorta di compromesso tra le richieste di Inter e Napoli, ma una decisione ben lontana da quella che vorrebbero Inzaghi e Beppe Marotta, presidente nerazzurro che siederà nel consiglio, pur senza diritto di voto. L’Inter vorrebbe infatti giocare mercoledì o giovedì, in modo da non fissare lo spareggio oltre domenica, e avere sicuramente almeno una settimana - se non di più - per preparare la finale di Champions League con il PSG. Una soluzione che farebbe arrabbiare viceversa, Aurelio De Laurentiis, ben poco propenso a fare favori in chiave europea a quella che rimane l’avversaria per lo scudetto. Visto il nervosismo di ieri sera, non è da escludere un colpo di mano in consiglio - ADL non c’è - che però getterebbe veleni e polemiche sul finale di campionato. Nella composizione votante dell’organo, in compenso, non c’è nessun “alleato” del Napoli: oltre a Simonelli e De Siervo, e il consigliere indipendente Tacoli, ci sono Fenucci (Bologna), Scaroni (Milan), Percassi (Atalanta) e Giulini (Cagliari). Chi porterà le ragioni degli azzurri?
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