Ordine fa notare: "Il peccato originale del mercato del Milan non è dato dalla cifra tecnica di alcuni esponenti, ma dalla diversa regia e dai tre periodi che lo hanno scandito"

Ordine fa notare: "Il peccato originale del mercato del Milan non è dato dalla cifra tecnica di alcuni esponenti, ma dalla diversa regia e dai tre periodi che lo hanno scandito"
© foto di Franco Ordine
Oggi alle 14:20News
di Antonello Gioia

Franco Ordine, giornalista, si è così espresso sul Corriere dello Sport commentando il calciomercato del Milan: "Del mercato del Milan si può discutere a lungo e presto, col conforto dei prossimi risultati e delle prestazioni, torneremo a parlarne senza dimenticare però il peccato originale. Che è testimoniato non certo dalla cifra tecnica di alcuni esponenti arrivati in numero industriale ma dalla diversa regia e dai tre periodi che lo hanno scandito.

Quando prima Tare e poi Allegri sono atterrati nel mondo Milan un paio di operazioni erano già state perfezionate: la cessione di Reijnders («se ti chiama al telefono Guardiola è difficile resistere al suo fascino per non trascurare la prospettiva di vedere quadruplicato il proprio stipendio» la chiosa di un addetto agli affari rossoneri) in un senso e l’acquisto di Ricci nell’altro, peraltro già noto ai media milanesi da qualche mese e realizzato a una cifra giudicata bassa dallo stesso presidente granata Urbano Cairo (23 milioni più 2 di bonus).

A quel punto è partito il lavoro di Tare e le sue prime due mosse sono state un blitz a Zagabria per bloccare Modric (col pensiero di schierarlo mezz’ala) in partenza per il mondiale americano e l’avvio dell’onerosa trattativa col Bruges per Jashari, un altro centrocampista centrale. Solo durante l’ultima settimana di mercato, in seguito alla sconfitta con la Cremonese che (parole di Tare «mi ha terrorizzato»), hanno ascoltato le indicazioni dell’allenatore che ha fornito un paio di dritte per correggere la rotta e completare la rosa secondo canoni razionali. Così è arrivato Rabiot, è stato fatto il tentativo respinto su Aknaji (che avrebbe preso il posto di Gabbia per avere un regista di fisico e di esperienza al centro della difesa a tre; al suo posto il baby Odogu) e uno scambio ispirato dalla Roma (Dovbik-Gimenez) non decollato a causa della resistenza passiva dell’agente del messicano".