Paradosso Milan: piccolo con le piccole, grande con le grandi
La stagione del Milan è un enorme paradosso. Non tanto per la meritata posizione di classifica, al netto dei pronostici favorevoli, ma per il modo in cui al 15 di dicembre è secondo in classifica a -1 dall'Inter capolista (quando invece poteva tranquillamente restare in testa se solo avesse vinto contro il Sassuolo).
Il discorso è il seguente: il Milan è grande con le grandi, piccolo con le piccole. Un qualcosa sul quale Massimiliano Allegri deve assolutamente lavorare, non solo se vuole continuare ad alimentare il sogno scudetto, ma anche semplicemente per dare quella continuità necessaria per rientrare nelle prime quattro per qualificarsi alla prossima Champions League.
I numeri
I numeri del Milan contro le piccole sono da studiare, a maggior ragione se si parla di neo promosse. Contro Cremonese, Pisa e Sassuolo, infatti, sui 9 punti disponibili il Diavolo ne ha guadagnati appena 2, subendo 6 gol e mettendone a segno 5. Un rendimento ancora più deludente se inseriamo in questo discorso anche altre realtà di questo livello, come Parma, Lecce e Torino, dove il Milan è sì riuscito a vincere in rimonta, ma non senza qualche difficoltà di troppo.
Il fatto è che i numeri contro le grandi si capovolgono, ed è questo quello che fa più storcere il naso. Contro Bologna, Napoli, Inter, Juventus e Roma il Milan ha conquistato 13 punti su 15, segnando 5 gol e subendone appena uno, neanche su azione ma su calcio di rigore. Mettendo a confronto questi dati sorge spontaneo domandarsi: Milan, qual è il realtà la tua dimensione?
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