Passerini: "Le regole di Allegri, a differenza di un anno fa, tutti le rispettano. Anche perché qualcuno se n’è andato..."

Carlos Passerini, giornalista, si è così espresso sul Corriere della Sera descrivendo il cosiddetto 'codice Allegri': "Oltre all'aspetto tattico, ci sono anche mille dettagli quotidiani che stanno facendo la differenza. Dalla tavola quadrata per evitare i gruppetti a Milanello all’obbligo di parlare in italiano, dal dress code da trasferta al ritiro prepartita tornato obbligatorio: fin dal suo arrivo, a undici anni dalla prima esperienza col Diavolo, l’allenatore sei volte campione d’Italia ha imposto il suo codice. Che sta funzionando. Come la nuova tavolata unica che a Milanello ha una finalità tattica, più che logistica. Fino a qualche mese fa i giocatori si dividevano in più tavoli, col risultato che si venivano a creare gruppetti separati. Ora questa nuova disposizione obbliga tutti a stare con tutti. E a parlare italiano, come da regola imposta anche da Ibrahimovic. Guai a chi si esprime in inglese o in un’altra lingua: se non parli italiano, come fai a capire gli avversari o l’arbitro?
Interessante anche il nuovo dress code imposto dal «conte Max». Ora non solo i giocatori, ma anche i magazzinieri e i cuochi devono presentarsi allo stadio in trasferta con l’abito di rappresentanza, giacca e cravatta. Un’operazione da vecchio Milan, da età dell’oro berlusconiana: non è un esercizio di stile, bensì un messaggio di appartenenza che deve coinvolgere tutta la comitiva, nessuno escluso. «Siamo il Milan, non dimentichiamocelo mai» ripete spesso Allegri. Le regole di condotta sono rigorose. E, a differenza di un anno fa, tutti le rispettano. Anche perché qualcuno se n’è andato...".

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