Season Review - Un 2020 da prestigiatore: Calhanoglu, il terzo anno è quello buono

Quando Hakan Calhanoglu arrivò al Milan nell'estate del 2017, almeno fino al "colpo" Bonucci, fu il calciatore più acclamato della tifoseria rossonera. I milanisti sognavano un trequartista che potesse regalare gioie e colpi di classe dopo anni di apatia, per tale ragione sull'ex Bayer Leverkusen si crearono grandi aspettative. L'impatto col calcio italiano non fu semplice, anche a causa della lunga inattività causa squalifica in Germania: una falsa partenza che condizionò il suo percorso, tant'è che già in autunno si cominciò a parlare di flop. Male con Montella come mezz'ala, meglio con Gattuso come esterno offensivo, anche se anche questo ruolo non era propriamente nelle corde del numero 10. Giampaolo, pur giocando col trequartista, decise di impostarlo nuovamente interno, con risultati tutt'altro che soddisfacenti. La svolta è arrivata nel 2020, con l'arrivo di Ibrahimovic e il passaggio al 4-2-3-1: Calhanoglu finalmente dietro il centravanti, dopo quasi tre anni dal suo approdo al Milan. I risultati si erano già visti prima della quarantena, ma la vera svolta è arrivata dal post lockdown, quando Hakan è diventato mastodontico: 6 gol e 8 assist in 12 partite.
Scusate il ritardo, voto: 7.5

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