Serafini: "Leao paragonato a Cassano o Balotelli, con i quali non ha davvero niente che spartire dal punto di vista caratteriale, tanto meno quello comportamentale"

Nel corso del suo editoriale per MilanNews.it, il giornalista Luca Serafini si è così espresso su Rafael Leao: "Non siamo neanche a metà ottobre, è rientrato dopo un mese e mezzo di assenza, ha giocato 2 spezzoni contro Napoli e Juventus, ma Rafa Leao è già sotto processo. È il suo destino, un destino che lo condanna ad essere paragonato dai miopi - o da quelli in malafede - a Cassano o Balotelli, con i quali non ha davvero niente che spartire dal punto di vista caratteriale, tanto meno quello comportamentale. Quei due erano (e sono) in perenne lite con il mondo, come se tutti ce l'avessero con loro... quasi predestinati nel ricettare il male: mai nessun esame di coscienza, nessun passo indietro, anzi una rabbia che lievita col passare del tempo.
Leao è altro.
Possiamo accusarlo di leggerezza, di essere infantile, di andare in campo con una superficialità nelle scelte e talvolta nelle giocate, da irritare il più strenuo dei suoi sostenitori (come me), ma certamente non di arroganza, né di sfacciataggine. Al contrario, il suo sorriso perenne rende l'idea della filosofia scanzonata che lo accompagna ed è questo l'aspetto insopportabile della vicenda. Manda fuori di cotenna i suoi allenatori, per quanto si applichino nel tentativo di farlo maturare. Ibrahimovic da giocatore espresse quasi un segnale di resa quando, interrogato su Rafa, rispose che gli aveva parlato così tanto da non avere più niente da dirgli".

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