Sheva a Forza Milan!: "Il rigore di Manchester? Ero pronto e sicuro..."

Manchester 2003: Juventus-Milan, finale di Champions League. Un’emozione unica, lunga 120 minuti, con l’appendice al cardiopalma dei calci di rigore. Una soddisfazione doppia, forse irripetibile. Nessun tifoso rossonero dimenticherà mai lo sguardo di Andrij Shevchenko pochi istanti prima della trasformazione dagli undici metri: "Bisogna avere una freddezza e una calma straordinarie - ha dichiarato Sheva al mensile Forza Milan! -. Mentre percorrevo quei 50-60 metri dicevo a me stesso: ‘Non cambiare decisione, non cambiare decisione’. Avevo infatti stabilito di attendere la prima mossa di Buffon e poi calciare.
Avevo davanti a me un grande portiere e una grande persona, ma sapevo di essere in vantaggio rispetto a lui, come tutti quelli che tirano i rigori. Ero pronto e sicuro. I miei occhi erano lucidi, ricchi di energia, in attesa del fischio dell’arbitro. Poi il gol e l’abbraccio con Dida. Tutti siamo stati grandi. Vincere la Champions League significa cambiare il proprio destino, significa entrare e mettere la propria firma nella storia del calcio. Un momento unico e straordinario".
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