Tare ds della tradizione e della globalizzazione. Volle lo spirito Milan alla Lazio

E alla fine Igli Tare è stato annunciato dal Milan: dopo un lungo casting, scelte fatte, inversioni a U, ritorni di fiamma si è tornati al punto in cui Zlatan Ibrahimovic e Gerry Cardinale lo avevano scelto a marzo. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, ora si può veramente partire con un direttore sportivo tradizionale che è mancato nelle ultime due stagioni. Ruolo che è stato evidentemente sottovalutato.
IL CASTING
Risultati scadenti, clima teso. E la sensazione di non sapere dove andare a bussare per avere un confronto. Una situazione che ha portato a un casting con nomi che pur con caratteristiche diverse sposavano lo status di "direttore sportivo tradizionale". Paratici lo era di sicuro, così come D'Amico. E lo è Igli Tare, come dimostra il lavoro fatto alla Lazio, in una struttura societaria che rispetto a quella del Milan è molto più asciutta e che comprendeva di fatto lui e il presidente Lotito.
LA FUNZIONE PEDAGOGICA DEL DIRETTORE SPORTIVO
Il direttore sportivo deve avere una funzione pedagogica, come ha dichiarato ai nostri microfoni un grande direttore sportivo come Walter Sabatini. Gestisce l'ambiente, gli umori, le debolezze del gruppo. Si rapporta con l'allenatore. Risolve i problemi, dal magazziniere alla segretaria. È una figura a 360° che evidentemente non è stata fin qui compresa fino in fondo dagli americani o nel mondo dei fondi. Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada non sono direttori sportivi, hanno provato a ricoprire il ruolo ma senza successo.
AMANTE DEL MILAN DI SACCHI, DIRETTORE SPORTIVO DELLA GLOBALIZZAZIONE
Chi ha visto Tare operare da vicino assicura che sia un direttore a tutto tondo e non solo un uomo-mercato. Un dirigente che si occupa della squadra 24 ore al giorno. Che ha contatti in tutto il mondo, che conserva buoni rapporti con dirigenti e agenti. Un direttore poliglotta, che parla sei lingue. Il perfetto direttore sportivo della globalizzazione. E, dettaglio non trascurabile: Tare è cresciuto ammirando il Milan di Arrigo Sacchi e si può di fatto considerare milanista anche lui. Tanto che quando perfezionò il suo primo acquisto in biancoceleste, Cristian Brocchi, gli chiese di portare alla Lazio la mentalità Milan. Una mentalità che paradossalmente proprio al Milan dovrà ricreare.
ASCOLTA IL PODCAST DI MILANNEWS.IT CLICCANDO SUL BANNER

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan