Calhanoglu e l'arma dei tiri da fuori: in casa della Juve la prova del 10 prima di decidere il futuro

Calhanoglu e l'arma dei tiri da fuori: in casa della Juve la prova del 10 prima di decidere il futuroMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 9 maggio 2021, 10:00Primo Piano
di Redazione MilanNews

Dopo aver vissuto un periodo iniziale a Milano con più ombre che luci, dall’arrivo di Pioli in poi (ma in realtà s’intravedeva qualcosa anche nella gestione Gattuso) Hakan Calhanoglu è diventato un elemento inamovibile dell’11 titolare rossonero. Faro della manovra, finalmente lasciato agire nel suo habitat naturale, accentrato dietro la punta (con la licenza di spaziare su tutto il fronte offensivo), si occupa del raccordo tra centrocampo e attacco e rifinisce il gioco con qualità. Unica pecca del turco, la continuità, sia durante la stagione che nei 90’. Nel match più importante del campionato, serve la versione deluxe del 10 rossonero per colpire la Juve e continuare la cavalcata per la Champions League.

QUALITÀ MA NON SOLO - Atterrato a Linate qualche anno fa come formidabile battitore di calci piazzati, non si è fatto poi apprezzare così tanto per questa specialità come preannunciato. In compenso però, il turco, si è sempre messo al servizio della squadra anche per quanto riguarda la fase difensiva, non risparmiandosi corse all’indietro in supporto ai compagni o a caccia di un recupero del pallone. Tanta quantità, anche sottotraccia,e un’abnegazione alla tattica quasi sorprendente, che rischia di appannare la vista a 360° di Calhanoglu quando poi deve dare l’ultimo ricamo al pallone prima di servirlo per finalizzare l’azione offensiva. Quando il 10 del Milan non riceve il pallone tra le linee, la manovra dei ragazzi di Pioli perde più di un tempo di gioco e rischia di essere lenta e prevedibile, mentre quando il pallone arriva a destinazione nel momento giusto, c’è la possibilità che l’attaccante si ritrovi lanciato davanti al portiere avversario nel giro di 3 o 4 tocchi. È importante che da un lato, i compagni di squadra siano rapidi nel cercarlo e trovarlo, e dall’altro che Calhanoglu si divincoli dalla probabile marcatura che gli verrà assegnata, per accendere la luce nell’azione rossonera allo Juventus Stadium.

L’ARMA IN PIÙ - Quando Calhanoglu è in campo, il Milan dispone di un’arma in più per colpire gli avversari: il tiro da fuori. La grande tecnica del turco gli permette di provare la conclusione dalla distanza con insistenza, è una freccia che nell’arco di Stefano Pioli viene scoccata quasi esclusivamente da Hakan, e per questo aumenta in termini di preziosità. In Serie A, tenta il tiro dalla distanza 2.6 volte a partita in media, quasi sempre da fuori area; per quanto riguarda i passaggi chiave, la media tende ad alzarsi: 3.1 passaggi chiave a partite in Serie A, in altre parole in almeno 3 situazioni di gioco a partita il tocco del trequartista classe 94’ risulta fondamentale per la finalizzazione del gioco. Nel match contro la Juventus, prevedendo il trattamento speciale che la retroguardia bianconera offrirà ad Ibrahimovic, è indispensabile che venga servito con continuità ma soprattutto con precisione per ottimizzare le occasioni a disposizione.

ESAME DI MATURITÀ  - Con un contratto in scadenza e una trattativa del rinnovo in corso (la proposta di 4 milioni è arrivata e momentaneamente respinta), il match contro la Juventus è l’occasione perfetta per Calhanoglu di testimoniare che la sua crescita definitiva è stata compiuta, e che ha tutta l’intenzione di ritagliarsi uno spazio importante anche nel Milan del futuro. Futuro, che passerà anche dai suoi piedi, domenica sera.

Di Fabio Montesanti