Dal fastidio per Guardiola al "Il Milan è la Champions". Spalletti fa quel che critica, ma il Milan non è più QUEL Milan

Dal fastidio per Guardiola al "Il Milan è la Champions". Spalletti fa quel che critica, ma il Milan non è più QUEL MilanMilanNews.it
© foto di Insidefoto/Image Sport
venerdì 17 marzo 2023, 18:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Mercoledì 15 marzo 2023, post partita di Napoli-Eintracht Francoforte su Prime Video. Alessia Tarquinio intervista Luciano Spalletti, tecnico dei partenopei che ha appena conquistato una storica qualificazione ai quarti di Champions League.

L’ha detto Guardiola ma lo pensano un po’ tutti: “Il Napoli è la squadra più forte d’Europa”. La rende orgogliosa?No, non mi rende niente. È un giochino che si conosce, quello di mettere le pressioni addosso agli altri. Lo conoscono tutti, e chi lo fa fa una cosa scontata, non fa niente di esclusivo. Quindi non mi rende orgoglio”.
Pensavo che le facesse piacere ricevere i complimenti di un collega:E invece no (ride, ndr)”.

Venerdì 17 marzo 2023, Luciano Spalletti, intervistato da Radio Kiss Kiss, commenta così il sorteggio che vedrà il Napoli affrontare il Milan nei quarti di finale di Champions League: "La sfida contro l'Eintracht è stata complicata perché quando tutti dicono che hai già passato il turno ti crea una tensione paurosa visto che tutti danno per scontato e poi diventa complicatissima. C'è stata tanta felicità perché era il nostro obiettivo, poi tutto ciò che viene sarà ben accettato e si potrà giocare con tanta libertà mentale. È una felicità che però dura fino al prossimo turno perché i tifosi meritano altre gioie così. Milan? Avrei preferito non incontrare le italiane, solo gli incompetenti parlano di un buon sorteggio. Il Milan è la Champions League e solo Maldini ne ha vinte cinque. Nei giorni scorsi ho letto che PSG e City fanno fatica ad arrivare in fondo perché manca loro esperienza in questa competizione. Bene, se questo è vero allora il Milan è favorito per la vittoria finale. Una squadra che ha eliminato il Tottenham, per cui rimaniamo obiettivi. Chi dice che siamo dalla parte facile del tabellone? E non vale per Inter, Milan e Benfica? Bisogna essere equilibrati nelle valutazioni. Noi conosciamo bene il Milan, una squadra che ha superato il momento di difficoltà e ora vedo in crescita costante grazie alla bravura del suo allenatore. Affronteremo un grandissimo avversario e vincerà chi sarà più bravo in campo a leggere la partita. Il Milan è un avversario importantissimo sotto tutti gli aspetti".

A nemmeno 48h di distanza il fastidio di Spalletti per complimenti che sanno di trappolone si trasforma in quello che lui stesso, a torto o a ragione, ha criticato (in modo onesto e in diretta tv, cosa che comunque in questo mondo davvero pochi hanno il coraggio di fare). Sfruttiamo l'assist del tecnico del Napoli per cercare di essere il più oggettivi e realisti sul Milan. Questo Milan.

Per farlo prendiamo in prestito le dichiarazioni di Paolo Maldini a Prime Video pochi minuti prima del fischio d'inizio di Tottenham-Milan di mercoledì 8 marzo: “La nostra storia purtroppo è pesante, questa è la storia di una squadra ambiziosa e di un club importante. Tutti sappiamo che giocare con la maglia rossonera è un grandissimo peso. Siamo pronti ad entrare fra le prime 8? Dobbiamo sfruttare l’occasione, ce l’abbiamo. Siamo lì stabili? Assolutamente no. Il percorso che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti, dobbiamo essere orgogliosi di essere qua a giocarcela. Le difficoltà ci saranno, senza dubbio”.

E ancora: "Quello che si chiede ad un club come questo è quello di essere coraggiosi e ambiziosi anche nelle difficoltà. Dobbiamo sempre pensare a dove siamo partiti e con quali mezzi siamo arrivati qua, dobbiamo essere orgoglioso di questo percorso. Siamo diventati più ambiziosi con lo scudetto dell’anno scorso che era una cosa inaspettata, quindi ha alzato l’asticella. Siamo lì pronti ad essere sempre competitivi per vincere? Forse no, ma dovremo essere contenti di dove siamo”.

Sono parole che possono far storcere il naso ai tifosi rossoneri più ambiziosi e abituati ad altro, soprattutto per quello che riguarda il percorso e la storia europea del club, ma è bene rendersi conto che questo Milan non è QUEL Milan. Sono situazioni politico-economico-calcistiche diverse, tempi diversi, allenatori e giocatori diversi. Senza nulla togliere a mister Pioli e i suoi ragazzi, che l'anno scorso hanno conquistato uno degli scudetti più belli della storia del club, bisogna accettare che al momento tra allenatore e giocatori attuali solo Ibrahimovic (fuori dalla lista) e Giroud hanno vissuto da protagonisti palcoscenici del genere. Per gli altri, da Pioli a Leao, Theo, Maignan, Tomori, Kalulu, Bennacer, Tonali, Maldini (in veste da dirigente) si tratta del primo contatto in assoluto con i quarti di finale di Champions League. Poi certo, il blasone, la storia, il DNA o chiamatelo come volete, di un club in questi casi può influire, ma anche mettere ancora più pressione. Lo sa bene Spalletti, uomo di calcio navigato, e ha subito calcato la mano sull'argomento.

La verità è che non bisogna mai dimenticarsi, senza mettere mani avanti o voglia di tarpare le ali, da dove questo club e questo gruppo è partito dopo il nulla (anzi, magari il nulla. Il nulla avrebbe fatto di sicuro meno danni) dell'ultimo decennio. Magari è un discorso che può ferire l'orgoglio di chi per anni è stato abituato a dominare in tutto il mondo, ma non si vive nei ricordi e di ricordi. Si vive per crearne di nuovi, sognando e volando anche con la fantasia. Ma senza andare oltre e senza farsi condizionare da aspettative irrealistiche quando sarà il momento dei giudizi.

Lasciando perdere storia, abitudini (che non lo sono più), complimenti ed ipocrisie. Il Milan avrà 180 minuti, tra San Siro e Stadio Diego Armando Maradona, per dimostrare al Napoli di essere più forte (e viceversa). Poteva andare peggio? Sicuramente, visto che avversari come City e Real Madrid (ad esempio) al momento fanno parte di un'altra categoria. Al momento tra le due squadre sono i rossoneri quelli con meno certezze e più difficoltà? Assolutamente vero, con il Napoli che sotto la guida di Spalletti sta facendo una stagione tra lo straordinario e lo strepitoso. Si parte già battuti? Assolutamente no, così come ha sempre fatto questo gruppo, spesso contro pronostici e giudizi di partenza: occhio a dare per morto QUESTO Milan. Che non sarà come QUEL Milan, ma è comunque il Milan. E con un gruppo giovanissimo ha già assaporato la vittoria e la dolce sensazione di raggiungere i propri sogni.