Dieci minuti di 3-3-4 e Gattuso fa "mea culpa": un episodio figlio del processo di crescita

Dieci minuti di 3-3-4 e Gattuso fa "mea culpa": un episodio figlio del processo di crescitaMilanNews.it
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lunedì 9 aprile 2018, 17:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Nel suo percorso, di alto livello, sulla panchina rossonera, Rino Gattuso ci ha abituato ad un concetto preciso, costantemente proposto sul terreno di gioco. La priorità è l'equilibrio della squadra, senza che la frenesia vada a rivoluzionare imprudentemente tattica e dettami a gara in corso. Con il Sassuolo, al momento della sostituzione Abate-André Silva, il tecnico calabrese ha optato per una soluzione temporanea di 3-3-4, cercando di rompere la roccaforte neroverde grazie al gran numero di giocatori offensivi. Una sistemazione tattica che, come sottolineato dallo stesso Gattuso, non ha dato i risultati previsti.

IL MEA CULPA DI RINO - "La squadra ha fatto quello che doveva fare ma negli ultimi quindi venti metri non abbiamo gestito male, il problema è nello sviluppo. Poi ci ho messo anche del mio e non mi piace improvvisare, quando ci siamo messi 3-3-4 ho creato casini e ho facilitato la loro lettura. Per 10 minuti abbiamo interpretato male, poi Kessie terzino e Rodríguez terzino abbiamo sistemato le cose" ha ammesso l'allenatore rossonero nel postpartita, evidenziando come la sua mossa spregiudicata abbia creato più problemi che benefici alla squadra. Una scelta che mal si sposa con quanto sostenuto finora da Gattuso, poco incline a certe trasformazioni "videoludiche", soprattutto in situazioni di punteggio ancora immacolate. Una formazione esperta forse riuscirebbe anche a digerire situazioni tattiche borderline, ma questo Milan, ancora acerbo e visibilmente stanco, ha il forte rischio di rigettare le improvvisazioni.

APPRENDIMENTO - Uno dei pregi di Gattuso è anche quello di ammettere i propri "errori", tant'è che il 3-3-4, dopo dieci minuti di staticità, è stato prontamente cestinato, con l'arretramento di Kessie sulla linea dei difensori e il mea culpa nella conferenza stampa dopo la partita. E' comprensibile che il tecnico rossonero abbia provato a giocarsi il tutto e per tutto in quella fase della gara, conscio che il pareggio sarebbe servito a poco ai rossoneri. Il processo di crescita riguarda tutto il Milan e, in una fase come questa, anche questi episodi sono utili per migliorare e migliorarsi. Arriverà il momento in cui il Diavolo potrà mutare forma e riescere ad interpretare dignitosamente anche sistemi di gioco non convenzionali, ma ci sarà ancora da aspettare e pazientare, com'è giusto che sia.