"È importante che chi rimane qua dia l'anima e non abbia la testa ad altro". Se chi vive Milanello parla in pubblico così, evidentemente qualche problema c'è

La stagione del Milan è stata costellata da enormi delusioni: l'eliminazione dalla Champions League per mano di Dinamo Zagabria e Feyenoord, un percorso in campionato da mani nei capelli, la finale di Coppa Italia persa contro il Bologna di Italiano, le sceneggiate in campo di Theo e Leao, cartellini rossi ogni tre per due e prestazioni che non sono mai combaciate con le parole e le promesse di chi andava in campo. E infatti il tifo rossonero tutto ha contestato in modo chiaro ed inequivocabile: fuori Casa Milan i bersagli sono stati dirigenti e proprietà, a San Siro, durante Milan-Monza, i calciatori si sono presi giustamente una marea di fischi.
Perché è giusto, corretto e doveroso far notare gli errori e le scelte totalmente sbagliate di chi gestisce il tutto, senza però cancellare le situazioni vergognose che si sono viste in campo. Sono proprio i giocatori a determinare quello che succede e quest'anno il Milan ha finito il campionato in ottava posizione per motivi ben precisi. La squadra non è mai stata tale, piuttosto un'accozzaglia di individualità che hanno pensato al proprio tornaconto. Un episodio che racchiude tutto questo (non l'unico, ovviamente)? Durante Milan-Fiorentina di fine campionato, con i rossoneri che potevano giocarsi ancora un accesso in Europa, Theo Hernandez preferisce andare a muso duro con Dodò mentre a pochi passi da lui i giocatori della Fiorentina entravano pericolosamente in area, rischiando di segnare. Una scena da far west, che fa il paio con quella del cooling break di inizio stagione. Ci sono tanti motivi per cui il Milan sta vivendo questo momento disastroso, la scarsa professionalità dei giocatori è uno di questi.
E quindi, mentre i tifosi vengono bombardati giorno e notte di notizie sulla volontà di diversi giocatori di cambiare aria vanno ricordate le dichiarazioni di Gabbia e Florenzi di fine stagione, rispettivamente a SportMediaset e DAZN. Il centrale aveva detto: "lo questa voglia di fuga non l'ho vista in nessun giocatore, tutti si sono messi a disposizione fino alla fine anche nelle difficoltà. Penso sia giusto che rimanga qui chi davvero vuole rimanere. Non ho visto nessuno che vuole andare via ma comunque è importante che chi rimane qua dia l'anima e non abbia la testa ad altro, ma solo il Milan, e si concentri a fare il meglio possibile in campo e a Milanello ogni settimana". Florenzi aveva ribadito: "Abbiamo la qualità per stare in alto. C'è da fare tutti di più, ora bisogna ripartire da chi vuole realmente combattere. Il Milan se lo merita".
Senza peli sulla lingua i due calciatori italiani (sarà un caso?) hanno, ovviamente e giustamente, senza fare nomi tirato una bordata importante ai compagni. Evidentemente, e chi se non loro, anche chi vive Milanello ogni giorno ha notato comportamenti che non fanno bene a nessuno. Chi vuole andare vada, la porta è aperta. Sarà importante poi portare calciatori forti, ma soprattutti consapevoli della maglia che indossano e dei doveri che hanno verso se stessi, i tifosi ed un Club storico come il Milan.

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