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Jacobelli: "Pioli meritava la conferma. Un errore basarsi sulle emozioni del momento"

ESCLUSIVA MN - Jacobelli: "Pioli meritava la conferma. Un errore basarsi sulle emozioni del momento"MilanNews.it
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giovedì 23 maggio 2024, 16:30ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Sabato sarà l'ultima partita di Stefano Pioli sulla panchina del Milan. Si chiude un ciclo che lo ha visto protagonista del rilancio dei rossoneri, usciti grazie alla sua gestione da una lunghissima "Banter Era". Tempo di bilanci, pertanto e ne abbiamo parlato col noto giornalista Xavier Jacobelli. In esclusiva per MilanNews.it.

Xavier Jacobelli, qual è la sua valutazione dell'operato di Stefano Pioli in questi cinque anni di Milan?
"La valutazione è molto positiva. Non dimentico in quale situazione fosse il Milan quando nell'ottobre 2019 ricevette l'incarico e quali risultati ha ottenuto in questi cinque anni. Il fatto che abbia riportato il Milan in Champions e poi fino alle semifinali, che abbia vinto il 19° scudetto, che abbia valorizzato molto i giovani giocatori. Questa è una squadra che possiede margini di miglioramento".

Con un anno residuo di contratto non avrebbe meritato di portare a termine il suo lavoro?
"A mio avviso avrebbe meritato di continuare a guidare il Milan che chiude questo campionato da secondo in classifica. Vero, c'è la delusione di Champions ed Europa League ma rammento che i vertici societari avevano dichiarato che il primo obiettivo sarebbe stato tornare in Champions nel 2024/25 e direi che è stato centrato, peraltro per merito di Pioli che ha fatto un grande lavoro. Se la società ha deciso di fare altre scelte ha comunque un debito di riconoscenza verso uno dei migliori allenatori del nostro calcio. Detto questo credo che Pioli sarà ancora protagonista delle cronache calcistiche nei prossimi mesi".

Oltre ai risultati in Europa i tifosi non perdonano la sequenza negativa nei derby
"Certo i derby consecutivamente hanno inciso, soprattutto nell'umore dei tifosi. Anche perché l'ultimo ha portato allo scudetto dell'Inter. Che comunque ha dominato il campionato, c'era poco da fare. Io credo che ci sia molta superficialità nel valutare il lavoro di un tecnico basandosi sulle emozioni del momento. Ma alla fine parlano i risultati. Quando Pioli assunse la guida del Milan aveva il compito di riportarlo in alto, cosa che ha fatto".

I tifosi sono arrabbiati con la proprietà e lo stanno manifestando attraverso lo sciopero del tifo. Il timore per i sostenitori è che questa proprietà si accontenti semplicemente della qualificazione in Champions League
"Non credo affatto che la proprietà possa accontentarsi della qualificazione in Champions. Questo lo si evince dall'insoddisfazione di Cardinale al Business of Football Summit di fine febbraio. Poi va dato atto alla proprietà di aver riequilibrato i conti e il fatto che dopo 20 anni il bilancio del Milan sia in utile è un grande risultato. Certamente il Milan è una delle squadre più prestigiose e quindi ambiziose al mondo. Ora si valuteranno le scelte".

Fonseca, Van Bommel, Conceiçao e De Zerbi sono i nomi maggiormente accostati alla panchina rossonera
"Tutti nomi eccellenti. La situazione è fluida e capiremo meglio le cose dopo il 26 maggio. Il mercato degli allenatori quest'anno è particolarmente scoppiettante".

Non solo il Milan ma anche altre big europee stanno faticando a trovare un allenatore
"Non è facile perché tanto più si sale nella gerarchia del calcio internazionale, più è difficile trovare una persona capace di gestire gruppi più vasti".

Crede che la figura dell'allenatore sia più importante rispetto al passato?
"Certamente sì. Ricorrono i 30 anni di Milan-Barcellona 4-0 e ricordo che all'epoca ero inviato al Corriere dello Sport e chiesi a Fabio Capello quanto incidesse un allenatore su una squadra. Lui mi rispose che al massimo poteva essere un 17%. Mi rimase impressa questa percentuale e oggi dico che i tempi sono cambiati, anche a livello psicologico. Gestire un gruppo come quello del Milan, fatto quasi esclusivamente da nazionali, è un'impresa delicata e ci vuole una grande preparazione tecnica e anche psicologica. Capello all'epoca fece un grande atto di umiltà, però è chiaro che nel 2024 all'allenatore venga richiesta una preparazione completa".