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Marelli: "Fallo su Calha, ma il VAR non può intervenire"

ESCLUSIVA MN - Marelli: "Fallo su Calha, ma il VAR non può intervenire"MilanNews.it
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venerdì 27 settembre 2019, 16:00Primo Piano
di Thomas Rolfi

Il Milan perde la terza partita in cinque gare di campionato. Lo fa contro un Torino a due volti e dopo aver chiuso il primo tempo meritatamente in vantaggio. Nel corso della gara, però, ci sono stati diversi episodi che hanno portato alle proteste di entrambe le squadre. Per far chiarezza sulle situazioni dubbie, la redazione di MilanNews.it ha contattato Luca Marelli, ex arbitro di Serie A.

Come giudica l'arbitraggio complessivo di Guida in Torino-Milan?
"Non bene, purtroppo. Però è anche vero che l'anno scorso Torino-Milan fu arbitrata male da Guida. Probabilmente si poteva evitare di ripetere questa designazione. Io l'ho vista un po' come una forzatura quella di riproporre lo stesso arbitro per una partita che l'anno scorso aveva creato non poche polemiche, a ragione. Ieri sera Guida non mi è piaciuto, perchè ha mostrato da subito nervosismo. In generale non ho visto una grande coerenza tecnica e disciplinare, ha cambiato metro di giudizio dieci volte in 90 minuti".

Il Torino ha protestato molto per il rigore assegnato a Leao per il contatto con De Silvestri. Giusto assegnare il calcio di rigore al Milan?
"A termini di regolamento ci può anche stare. La trattenuta, anche se minima, c'è. Il Milan, però, se si fosse visto fischiare contro un rigore di questo genere, avrebbe protestato non poco. E' normale che sia così, perchè è una trattenuta leggera. Che poi il VAR non potesse intervenire è altrettanto evidente. Il contatto non è oggetto di revisione VAR. Se un contatto c'è, di qualsiasi entità, e l'arbitro fischia, il VAR non può farci assolutamente nulla. Non può richiamare l'arbitro per rivedere l'entità di un contatto, resta una valutazione soggettiva dell'arbitro".

Nuove proteste granata, sempre nel primo tempo, per un presunto mancato secondo giallo a Bennacer per un contatto al limite dell'area rossonera con Belotti.
"Il fallo di Bennacer c'è, dimostrazione che Guida non fosse lucidissimo. Con il ginocchio sinistro Bennacer prende nettamente Belotti, che l'aveva saltato con un dribbling a rientrare. Le proteste del Torino, però, sono infondate per quanto riguarda l'eventuale secondo giallo a Bennacer. In quelle circostanze, ci sono due casi per ammonire un giocatore: fallo imprudente, e non è questo il caso, essendo un semplicissimo fallo di gioco, oppure per interruzione di un'azione promettente, che in questo non c'era. E' vero che Belotti è al limite dell'area, ma in questo caso aveva controllato il pallone verso la sua sinistra e non stava per calciare in porta".

L'episodio che ha fatto maggiormente discutere, però, è il pareggio del Torino con il presunto fallo di Rincon su Calhanoglu. Giusto assegnare il gol ai granata o il VAR, che qualcuno ha sostenuto che non funzionasse nell'occasione, sarebbe dovuto intervenire?
"C'è stato qualche problema di comunicazione, questo te lo confermo, perchè il segnale audio andava e veniva. Può capitare, mettiamoci in testa che il VAR è uno strumento tecnologico e, come tale, può avere dei problemi. Non è l'unico caso, ci sono alcuni stadi come l'Olimpico di Roma e il San Paolo di Napoli in cui le comunicazioni sono difficoltose, perchè ci sono mille interferenze. Ieri sera la comunicazione tra VAR e campo andava e veniva, però son riusciti sempre a comunicare durante tutta la gara. Il monitor a bordo campo funzionava perfettamente. Abbiamo visto che nel gol segnato dal Torino, Guida stava parlando con il VAR Orsato. Nell'occasione c'è stato un contatto e il fallo su Calhanoglu c'era, oggettivamente è così. Vale, però, lo stesso discorso del rigore di Leao. Guida era posizionato perfettamente bene, ha valutato il contatto e lo ha ritenuto nei limiti, perciò il VAR non ci può fare niente. Sono contatti sulla cui entità non può intervenire il VAR, a meno che l'arbitro chieda l'ausilio tecnologico perchè non ha potuto fisicamente vedere".

Quale soluzione potrebbe essere adottata per ovviare a questi errori, dati dalla impossibilità per il protocollo VAR di intervenire e cambiare la decisione?
"Più che una soluzione è un'ipotesi al momento, anche se non è da escludere che un domani possa diventare addirittura una proposta di modifica del regolamento da presentare all'IFAB. Si tratta dei cosiddetti challenge, già sono presenti in altri sport. Ovvero l'utilizzo del VAR a chiamata a disposizione delle squadre, con un numero prestabilito - nella mia idea sarebbero una per tempo per ogni club - e con determinate regole di utilizzo. Non si può pensare di chiedere un challenge su una rimessa laterale. Devono essere casi particolari, ome un calcio di rigore non assegnato o contro, oppure un'espulsione o una doppia ammonizione. Quest'ultima, lo ricordo, non rientra nell'attuale protocollo VAR. Se agli arbitri venisse data la possibilità di rivedere un episodio su richiesta delle panchine o del capitano, sarebbero i primi ad essere contenti, perchè potrebbero rivedere episodi su cui non si può intervenire per ovviare alla ovvia rigidità del protocollo. Poi responsabilizzerebbe ulteriormente le società per quanto riguarda l'utilizzo di questo strumento, anche i club dovrebbero avere una strategia per decidere quando chiamare i challenge o meno. Ovviamente, poi, se chi ha chiamato il challenge avrà avuto ragione, potrà utilizzarlo nuovamente nel corso degli stessi 45 minuti, altrimenti no".