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Pellegatti: "Auspico intervento societario pro Gattuso, non buttiamo un'altra stagione. Gazidis? CR7 dei manager"

ESCLUSIVA MN - Pellegatti: "Auspico intervento societario pro Gattuso, non buttiamo un'altra stagione. Gazidis? CR7 dei manager"MilanNews.it
© foto di J.M.Colomo
martedì 25 settembre 2018, 16:00Primo Piano
di Daniele Castagna

Atalanta, Empoli e Sassuolo tutte d'un fiato, tutte in una settimana. In un piccola pausa tra un match e l'altro, la redazione di MilanNews.it ha intervistato Carlo Pellegatti per trattare tutti i temi d'attualità rossonera. Dalle sensazioni post triplice fischio contro i bergamaschi fino al futuro sotto gli occhi vigili di Ivan Gazidis, una chiacchierata completa sull'universo milanista.

Sig. Pellegatti, facciamo qualche passo indietro e ripartiamo dal fischio finale di Milan-Atalanta. Cosa salva e cosa va rivisto nei rossoneri?
"Salvo la prestazione del primo tempo, mi tengo stretto l'affiatamento Higuain-Suso e la visione dello spagnolo con due assist ritrovati. Non funziona invece il registro della squadra, o meglio, la capacità di saper cambiare stile di gioco in relazione al momento dell'avversario. Non è una questione mentale e di personalità, serve solo fare questo salto in avanti, essere in grado di adattarsi al rivale e portare a casa anche le vittorie sporche".

La scorsa stagione però il Milan le partite 'brutte', in qualche modo, le vinceva. Non nota un'inversione di intendenza pur avendo praticamente la stessa squadra? Cambiano solo Musacchio per Bonucci e Higuain per Cutrone...
"Metto le mani avanti, non è facile. Uso un paradosso e potrei sbagliarmi, probabilmente il Milan è talmente migliorato sul piano del gioco e sulla qualità che ora è rimasto imprigionato nella sua bellezza tecnica. L'anno scorso magari sapeva di avere delle lacune, quindi ripeteva una stessa filosofia di gioco più umile, ora invece ha fatto importanti passi avanti e lo portano a voler assolutamente continuare sul proprio ritmo. Ma questo Milan ancora non è il Barcellona di Guardiola, quella squadra splendida che palleggiando incartava ogni avversario, quindi non può gestire novanta minuti completi in questa maniera".

Tempo di riordinare le idee ed il calendario subito propone l'Empoli. È già una trasferta chiave secondo lei?
"Non è una trasferta chiave, semplicemente una gara da vincere. Fine della discussione. Tre punti per dare morale all'ambiente e alla società nuova che, attenzione, calcisticamente parlando si è appena insediata. Io ricordo ancora i primi mesi della gestione Berlusconi, non furono tutte rose e fiori. Quando l'allora presidente arrivò a febbraio, la squadra perse cinque gare e ne pareggiò una non riuscendo a qualificarsi per la Coppa UEFA. Ricordiamoci il passato ogni tanto perché insegna concetti, non è tutto così facile quando il club è in costruzione. Capisco i tifosi che dopo tanti anni amari non sopportano nuovi passi falsi del Milan, però alle spalle c'è una società nuova e solida, che oggi ha coperto il debito pendente di 123 milioni e che sta facendo il possibile per rientrare ai vertici. Serve fiducia a Gattuso. Io auspico che ci sia un chiaro intervento della dirigenza, se necessario, per sgombrare i dubbi e ribadire che il nostro allenatore è Gennaro Ivan Gattuso. Esattamente come fece Berlusconi con Sacchi, nell'ottobre 1987, dopo una sconfitta contro l'Espanyol che poteva far vacillare la panchina. Se cominciamo a discutere Gattuso, ad attaccarlo via social, a pensare che il club non sia con lui, poi i giocatori lo mollano. Perché poi eventualmente con questo ambiente e con questi pensieri non si va da nessuna parte, si butterebbe un'altra stagione, bruciando l'ennesimo allenatore e dovendo poi nuovamente ricostruire da zero alla prossima. Poi non se ne esce più".

Mi aggancio al suo discorso sulla dirigenza per cambiare tema, come valuta l'innesto Gazidis?
"Lo considero il Cristiano Ronaldo dei dirigenti per il lavoro svolto negli ultimi dieci anni. Il Milan ha preso un top manager, è la risposta in scrivania all'acquisto di Cristiano Ronaldo della Juventus in campo. Sono entrambi CR7, uno lo è con i gol e l'altro in dirigenza".

Domanda conclusiva: ora manca solo Gandini per chiudere la 'campagna rafforzamento' societaria?
"Se ne parla in maniera continua. Ha avuto già contatti ma non sono così sicuro che sia in dirittura d'arrivo".