Financial Times - Elliott e l'investimento nel Milan. Boban: "Noi vorremmo vincere domani ma loro hanno una visione diversa"

Il Financial Times, autorevole e principale giornale economico-finanziario del Regno Unito, ha dedicato un lungo ed approfondito articolo alla situazione del club rossonero e della sua proprietà, il fondo Elliott. "Il temuto fondo ha fatto uno dei suoi investimenti rischiosi nel calcio italiano" scrive il quotidiano britannico. In tal senso, viene portato come esempio l'acquisizione di Lucas Paquetà, primo vero sforzo economico di Elliott dopo l'acquisizione del Milan. Il brasiliano costava 35 milioni di euro, una minuzia per il fondo, ma un investimento che superava il rigido budget imposto al club per via delle sue terribili condizioni finanziarie. Paolo Maldini, scrive il Financial Time, era tra i dirigenti che sostenevano valesse da pena giocare d'azzardo su un calciatore che poteva cambiare le sorti del Milan. A quel punto Singer cedette, dicendo: "Facciamolo". Maldini ha commentato così quello che accadde dopo: "Ci ha dato molta energia, abbiamo visto la passione per avere qualcosa di più bello ed attraente e più di successo per l'azienda". Quest'anno il Milan ha confermato Paolo Maldini in dirigenza, elevando al ruolo di direttore tecnico. Elliott considera la sua presenza una sorta di garanzia per i tifosi.
LA MISSIONE DI ELLIOTT - Il Financial Times si chiede: può Elliott trovare la formula per sfondare nel calcio? Alcuni sostengono che il piano del fondo sia chiaro: ovvero vincere, aumentare le entrate, valorizzare la squadra e cedere il club per un profitto. Per ora, tuttavia, è stato più facile a dirsi che a farsi. L'ultimo scudetto, come ricorda, il quotidiano britannico, risale al 2011 e, grazie alla consulenza di Deloitte, si stima che i ricavi del Milan nell'ultimo decennio stiano stagnando a 200 milioni di euro annui, mentre quelli di colossi come il Real Madrid siano raddoppiati fino a circa 750 milioni di euro. Ivan Gazidis, nominato da Elliott, ha perseguito nuovi accordi di sponsorizzazione, ma un dirigente del Milan che vuole restare anonimo, ha espresso perplessità ai microfoni del Financial Times: "Penso sia veramente difficile ribaltare il Milan e venderlo per un miliardo di dollari". Elliott la pensa diversamente, ma tutto ciò dipenderà anche dai risultati della squadra e per ora i rossoneri stanno sicuramente faticando. Tutto passa dalla qualificazione in Champions come sottolineato da Maldini: "L'anno scorso 14 delle 16 squadre che si sono qualificate alla seconda fase della Champions League hanno realizzato i ricavi maggiori. Non siamo maghi, lo sappiamo".
IL PENSIERO DI BOBAN E MALDINI - Al fianco di Paolo Maldini, dallo scorso giugno, è arrivato Zvonimir Boban. Il quale ha espresso in questo modo il pensiero della dirigenza: "Il nostro sogno è avere risultati domani. Elliott ha piani diversi, ha una visione differente. Credo che potremo trovare una strada per essere entrambi felici". Il fondo ha espresso un chiaro disegno ai suoi dirigenti, ovvero la volontà di costruire una squadra giovane che potesse crescere come investimento nel tempo. Come sottolineato da Maldini, tuttavia: "Nessuna squadra interamente formata da giovani ha mai vinto la Champions League, anche uno scudetto". Elliott, parallelamente, sta lavorando per la costruzione del nuovo stadio, progetto importante insieme all'Inter che dovrebbe portare ad un significativo aumento dei ricavi del club. Giorgio Furlani, portfolio manager di Elliott e consigliere di amministrazione del club rossonero, si ha rimandato i giudizi alla fine: "Vedrete i frutti di questo lavoro alla fine. Qualsiasi sia la fine".

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan