Hauge fuori dalla lista UEFA, un finto caso. Le logiche della scelta e la fiducia immutata nel ragazzo

Hauge fuori dalla lista UEFA, un finto caso. Le logiche della scelta e la fiducia immutata nel ragazzoMilanNews.it
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giovedì 4 febbraio 2021, 20:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

L'anticipazione emersa nella serata di martedì, confermata dall'ufficialità di ieri, ha dato il là all'ennesimo "caso" inesistente della lunga stagione rossonera, tra rinnovi, rigori e labiali. L'esclusione di Jens Petter Hauge dalla lista UEFA non può non creare dispiacere, soprattutto vestendo i panni del ragazzo, capocannoniere rossonero ai gironi di Europa League al pari di Brahim Diaz. Detto questo, come suggerisce l'analisi della rosa, è palese come il ruolo di esterno sinistro sia il più coperto in assoluto.

UNA DECISIONE LOGICA - Leao, Rebic, Mandzukic, senza contare che anche Brahim Diaz, Calhanoglu e Saelemaekers potrebbero essere spostati sulla mancina in caso di emergenza, così come lo stesso Rade Krunic. Proprio il bosniaco era l'altro candidato principale all'esclusione, almeno sulla carta. Rinunciare all'ex Empoli avrebbe permesso al norvegese di vivere, quasi interamente da riserva, la fase finale della competizione europea. Allo stesso tempo, tuttavia, la mediana avrebbe potuto contare su soli quattro uomini, un numero congruo ma tutt'altro che rasserenante. Contro la Juventus, con quattro centrocampisti in rosa, Stefano Pioli ha dovuto utilizzare Calabria. Il giovane laterale si è adattato bene, riuscendo anche a segnare, ma il Milan ha perso quella partita. Contro la Lazio, sul finire del 2020, il Milan è riuscito a vincere con Tonali e Krunic in mezzo al campo. Il classe '93 non è stato infallibile negli scorsi mesi, ma resta un elemento molto utile, soprattutto se dovessero presentarsi situazioni critiche.

LA FIDUCIA DEL MILAN - Jens Petter è rimasto chiaramente deluso dalla scelta di Pioli e del Milan, ma questo non significa che il ragazzo sia stato scaricato o abbandonato, anzi. A gennaio la dirigenza si è opposta ad una sua partenza, segno che la fiducia è immutata. I vincoli UEFA (fin troppo stretti) costringono a rinunce dolorose, ma la vita va avanti, così come il calcio. Lo stesso norvegese, recentemente intervistato da Kicker, si è dimostrato consapevole ed equilibrato in merito al suo attuale ruolo in squadra: "So che ci vorrà un po' prima che possa giocare con regolarità". Resta il fatto che l'ex Bodo/Glimt fin qui ha accumulato 785 minuti complessivi, nonostante sia stato ingaggiato ad inizio ottobre ed abbia dovuto saltare un paio di partite a causa di una falsa positività al Covid. Le ultime apparizioni sono state tutt'altro che brillanti, ben lontane da quelle autunnali, ma oltre alle 21 gare col Milan, Hauge ha disputato altrettante partite col Bodo da giugno a settembe, per un totale di 42 in otto mesi senza vacanze. Comprensibile che il ragazzo abbia esaurito le batterie: ci sarà tutto il tempo per ricaricarle, senza che si debba parlare di bocciature o peggio.