Il Milan di RedBird, ecco cosa aspettarsi: stadio da soli, aumento dei ricavi e crescita globale

Il Milan di RedBird, ecco cosa aspettarsi: stadio da soli, aumento dei ricavi e crescita globaleMilanNews.it
mercoledì 31 agosto 2022, 21:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Il Milan è ufficialmente passato di mano, con RedBird Capital che ha rilevato il 99,97% delle azioni da Elliott Management per 1.2 miliardi di euro. Un’operazione condotta da Gerry Cardinale, founder di RedBird, che ha coinvolto grandi investitori americani come i New York Yankees, il fondo Main Street Advisors, alcuni magnati come i gestori del fondo Veritas Capital, l’italiano e milanista Riccardo Silva e altri che, tra smentite e riservatezza, hanno sottoscritto l’investimento.

Ma cosa bisogna aspettarsi da questa nuova era a stelle e strisce per il Milan? In primis una linea di continuità nel solco tracciato da Elliott, ovvero la crescita costante e continua del Milan come azienda, con l’obiettivo dichiarato anche dallo stesso Cardinale nelle sue prime dichiarazioni ufficiali, di espandere ulteriormente il brand rossonero nel mondo e, in particolar modo, sul mercato americano con partnership strategiche con gli Yankees ma anche con i Miami FC, di proprietà proprio di Riccardo Silva.

Ci sarà un maggior coinvolgimento dei tifosi, e questo passerà anche dalla costruzione del nuovo stadio che potrebbe avvenire in autonomia, in quell’area di Sesto San Giovanni delle ex acciaierie Falck che Gerry Cardinale ha già visionato nei mesi scorsi e che ben si presterebbe, per tempistiche di realizzazione e oneri accessori, per essere l’area della nuova casa milanista, in totale esclusiva.

Il focus, dunque, è quello di aumentare sensibilmente i ricavi che verranno poi reinvestiti, come fatto da Elliott, nel rafforzamento della prima squadra e nel miglioramento di tutte le strutture della società. Aumentare gli incassi servirà anche a diminuire il rosso di cassa. Già adesso il Milan è una società economicamente solida, avendo raggiunto un break even che le consente da quasi due anni di non aver bisogno di ricapitalizzazioni. Ma per essere ulteriormente competitivi in Italia e in Europa, servirà essere ancora più ricchi il che vorrà dire anche maggior possibilità di spesa in sede di calciomercato.

Il modello da seguire è quello del Liverpool o del Bayern Monaco, mentre dovranno essere accantonati gli esempi di Psg e Manchester City. Il motivo? Molto semplice: agli arabi non importa più di tanto bruciare soldi, perché hanno ricchezze smisurate. Per proprietà come quelle del Milan, invece, i soldi contano e hanno un valore importante, sia per come vengono spesi sia per il rendiconto che dovrà essere dato ai sottoscrittori degli investimenti. Ciò non vuol dire che un domani, quando il Milan sarà una società di alto livello anche sotto il profilo dei ricavi, che non saranno fatte spese importanti per giocatori top, ma fino a quando non ci saranno determinate entrate, si proseguirà sulla strada dei giovani forti da affiancare a calciatori più esperti, ma sempre di valore.