Il ritorno al 4-3-3 preoccupa più della sconfitta: dopo due mesi servono idee più chiare

Il ritorno al 4-3-3 preoccupa più della sconfitta: dopo due mesi servono idee più chiareMilanNews.it
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lunedì 26 agosto 2019, 12:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Le parole rilasciate da Marco Giampaolo nel postpartita di Udinese-Milan, se possibile, hanno gettato ulteriore preoccupazione rispetto alla prestazione altamente insufficiente dei suoi calciatori, mai in gara, mai pericolosi per tutti i novanta (ed oltre) minuti di gioco. Il tecnico abruzzese sta pensando di rivedere le posizioni dei tre attaccanti, cambiando idea dopo quarantacinque giorni di lavoro a Milanello. Suso potrebbe tornare a destra, Piatek riferimento unico offensivo con un altro giocatore (Calhanoglu?) sulla fascia sinistra. Tradotto: un ritorno al 4-3-3 di "gattusiana" memoria.

MARCIA INDIETRO - A preoccupare non è tanto il 4-3-3, ma il fatto che si stia pensando di buttare all'aria tutto, o quasi, dopo un'estate di lavoro sul 4-3-1-2. Serviva il tonfo di Udine per capire che Suso se la cava meglio da attaccante esterno piuttosto che da trequartista? Era necessario attendere quasi due mesi per rendersi conto che Castillejo è un elemento di corsa e non una seconda punta? Piatek invece ha dimostrato al Genoa di poter essere tranquillamente impiegato in coppia con un altro attaccante (Kouamé), ma quel tipo di calciatore (Correa) non è stato ancora acquistato e fin qui non si è ripiegato su un'alternativa.

MERCATO DA COMPLETARE - Il Milan, con l'acquisto di Leao, ha impostato il mercato sul 4-3-1-2. Il portoghese nasce prima punta, può essere impiegato come spalla del Pistolero ma non può trasformarsi in esterno offensivo. Sarebbe l'ennesimo adattamento, oltretutto per un giocatore che è stato pagato profumatamente per svolgere tutt'altro ruolo. Inoltre, se si tornasse al 4-3-3, chi sarebbero gli esterni? Suso e Calhanoglu per tutta la stagione, con i soli Castillejo e Borini come rimpiazzi? Proseguendo con quel modulo sarebbe servito un grande laterale offensivo che chiaramente non è arrivato. Il Milan quindi si trova di fronte ad un bivio: insistere ed acquistare una seconda punta che dia senso al lavoro svolto finora o ributtarsi sul 4-3-3 provando ad emulare il lavoro della scorsa annata, con tutti i limiti già sottolineati.