Il Sole 24 Ore - Ibrahimovic-Milan, la possibile strategia per risparmiare dodici milioni con il fisco

Il Milan è pronto ad riaccogliere Zlatan Ibrahimovic dopo quasi sette anni dalla sua partenza alla volta di Parigi. Il Sole 24 Ore, a firma di Marco Bellinazzo, ha fatto il punto sulla strategia economica che potrebbe adottare il club rossonero per provare a risparmiare una consistente cifra sulle imposte del lauto stipendio del calciatore svedese.
LE CONDIZIONI PER L'AGEVOLAZIONE SUGLI IMPATRIATI - Ibrahimovic non potrà approfittare del bonus per i neo residenti in Italia, applicabile solo a chi detiene la residenza fiscale all'estero per 9 anni su 10 prima del trasferimento nel nostro paese. Zlatan potrebbe però beneficiare della misura riservata agli "impatriati", coloro che rientrano in Italia dopo due anni di residenza all'estero (agevolazione estesa agli sportivi professionisti dal Decreto Crescita dello scorso 30 aprile). Questa misura permette un abbattimento del carico fiscale del 50%, ma vanno soddisfatte altre due condizioni: svolgere la propria professione prevalentemente in Italia e soprattutto mantenere la residenza per due anni. E qui nasce il problema nel caso Ibra: Milan e calciatore hanno sottoscritto un accordo per sei mesi di contratto (3.5 milioni che salirebbero a 4 con i bonus), estendibile di ulteriori dodici mesi se sussisteranno determinate circostanze. Anche se la scadenza fosse spostata dal 30 giugno 2020 al 30 giugno 2021 non farebbe sì che Zlatan resti in Italia per i 24 mesi necessari per applicare la sopracitata agevolazione.
LA POSSIBILE STRATEGIA ROSSONERA - Il Milan potrebbe decidere di non adoperare l'incentivo, andando quindi a pagare, al lordo delle imposte, 8 milioni lordi per i sei mesi di Ibrahimovic, a cui si aggiungerebbero altri eventuali 16 milioni qualora lo svedese restasse anche nella prossima stagione, per un totale di 24 milioni a differenza dei 18 che avrebbe pagato con l'applicazione dell'agevolazione per gli impatriati, che però necessiterebbe una permanenza di Zlatan in Italia fino al 2022. Il Milan infatti starebbe pensando di cautelarsi con l'idea di firmare Ibra dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 con un ruolo differente, come dirigente o ambasciatore. Se ciò accadesse il requisito della permanenza verrebbe soddisfatto, andando ulteriormente ad abbassare il costo dell'operazione, in quanto lo stipendio del classe '81 da dirigente sarebbe chiaramente inferiore a quello da calciatore, per un risparmio complessivo di 12 milioni rispetto a ventiquattro mesi da calciatore con regime fiscale ordinario.

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