Inversione di tendenza con le piccole, ma Gattuso non stravolgerà il Milan contro il Chievo. E Piatek...

Il Milan e le partite con le piccole, un rapporto complicato negli ultimi anni, che nelle ultime giornate sembra essere migliorato. Tante volte, negli scorsi campionati (ma anche in questo), i rossoneri hanno lasciato per strada punti contro quelle squadre che, sulla carta, sembravano esserle inferiori. Non molto tempo fa, lo stesso Rino Gattuso aveva osservato come il Milan dovesse crescere, a livello di mentalità e di risultati, in quei match dove il risultato sembrava scontato o obbligato, ma che invece non arrivava, lasciando tutti con l’amaro in bocca di quello che poteva essere e che non era stato. Nel girone d’andata, ad esempio, gridano vendetta soprattutto i pareggi con Cagliari, Empoli, Bologna e Frosinone, arrivati in momenti sempre difficili dal punto di vista fisico, ma che avrebbero potuto dare al Milan una classifica ancor più solida rispetto a quella attuale.
INVERSIONE DI TENDENZA? - Nel girone di ritorno, però, le cose sembrano essere cambiate in maniera decisa. Cagliari ed Empoli sono stati battuti per 3-0 in partite magari non spettacolari, ma con prestazioni decisamente solide e con lo sfruttamento dei momenti di sbandamento degli avversari. Un cambio di rotta importante, che ha visto trovare continuità anche nella sofferta vittoria contro il Sassuolo di sabato scorso, che ha permesso al Milan di tornare al terzo posto dopo oltre 2000 giorni di assenza. Ora, sabato contro il Chievo, non potranno e non dovranno essere commessi errori di sottovalutazione e Gattuso, sotto questo punto di vista, è il primo a saperlo tanto è vero che il turnover potrebbe essere ridotto al minimo sindacale.
PIATEK DA RIATTIVARE - Per vincere, però, è necessario rimettere in azione le pistole di Krzysztof Piatek, rimasto a secco di rifornimenti contro la Lazio e contro il Sassuolo. Il polacco ha già punito il Chievo nel girone d’andata, quando vestiva la maglia del Genoa e vuole riprendere la sua marcia verso il titolo di capocannoniere. In più, nel suo contratto, ci sarebbero altri bonus legati alla realizzazione di gol con la maglia del Milan (il primo, a 5 reti, è già scattato), ma questo – per lui – è un pensiero secondario. L’importante, anche in ottica derby, è tornare a fare “pum, pum, pum” nelle aree avversarie.
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