Kalinic-André Silva-Biglia e il mondiale delle (differenti) delusioni. Tra mancati riscatti e definitivi addii...

Kalinic-André Silva-Biglia e il mondiale delle (differenti) delusioni. Tra mancati riscatti e definitivi addii...
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 1 luglio 2018, 14:00Primo Piano
di Simone Nobilini

Detta in spagnolo potrebbe rendere ancor meglio: des-ilusion. Tradotto: delusione seguente alla speranza (o illusione) di vedere due giocatori in particolare, dopo una stagione a dir poco complessa, rifarsi e dimostrare qualità sinora non viste in rossonero. Eppure, nonostante una vetrina prestigiosa occupabile ogni 4 anni, il Mondiale di André Silva e Nikola Kalinic è già terminato, pur con esiti attualmente differenti per le rispettive selezioni dei due attaccanti rossoneri: destino comune a quello di Lucas Biglia, ritiratosi ufficialmente dalle gare con l'Albiceleste dopo la sconfitta di ieri contro la Francia, in un trittico milanista destinato ora a vivere da spettatore le fasi a eliminazione diretta di Russia 2018.

DA ZERO A 118 - I minuti rispettivamente giocati da André Silva e Kalinic al Mondiale: particolarmente negativa la spedizione russa per l'attaccante croato, protagonista di un battibecco con il ct Dalic costatogli l'esclusione da una competizione per lui sostanzialmente mai iniziata. Non da meno la delusione per il portoghese, titolare in una sola occasione in 4 partite e mai riuscito ad incidere e convincere anche dove precedentemente, nelle gare di qualificazioni, era riuscito a brillare: sentenza finale su una stagione più che deludente, da sole 16 reti complessive per il duo offensivo rossonero, dove neppure il Mondiale è riuscito a restituire motivazioni e voglia di riscatto attese al via.

DALLA REGIA ALLA PANCHINA - Quello di Russia 2018 sarà ricordato anche come ultimo, sfortunato Mondiale anche da Lucas Biglia, ritrovatosi nella polveriera-Argentina stravolta dai tantissimi cambi tattici di Sampaoli. Titolare nelle prime idee del CT, nel 4-2-3-1 albiceleste, e partito dal 1' nella sfida contro l'Islanda, il centrocampista rossonero non ha più visto il campo nelle successive tre gare, relegato in panchina e sostituito da Ever Banega: 54' per concludere una stagione ondivaga, tra tanti bassi e pochi alti, e dire addio nel più doloroso dei modi alla propria carriera in maglia Seleccion. In un Mondiale rossonero che nei soli Rodriguez e Zapata, al momento, vede gli ultimi due superstiti di un gruppo milanista in spedizione già rientrato a testa bassa.