Kalinic, quando piove grandina: un (nuovo) errore Mondiale che danneggia tutti

Kalinic, quando piove grandina: un (nuovo) errore Mondiale che danneggia tuttiMilanNews.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 18 giugno 2018, 19:00Primo Piano
di Simone Nobilini

When it rains it pours. O più semplicemente, tradotto: "Quando piove, grandina". Detto americano perfetto per descrivere in poche parole, a maggior ragione dopo ciò che è accaduto oggi, la stagione di Nikola Kalinic, strettamente intrecciata alla propria presenza (nonché al proprio futuro) all'interno della rosa del Milan: ennesima macchia su una stagione a dir poco da dimenticare, nonostante un finale con piccoli segnali di crescita, che rischia di segnare anche le strategie rossonere sul mercato che verrà.

IL FATTO - Rifiutatosi di scendere in campo nei minuti finali della sfida contro la Nigeria, sostenendo di aver riportato dolori alla schiena e, più in generale, scontento per non figurare tra le prime scelte offensive del ct Dalic, Kalinic è stato ufficialmente escluso oggi dal proprio allenatore dalla selezione croata protagonista al Mondiale di Russia 2018. Un episodio negativo che, in un modo o nell'altro, fa il paio con l'esclusione dai convocati per la sfida contro il Chievo Verona decisa da Rino Gattuso nel marzo scorso, con l'ex viola punito per scarso impegno nel corso dell'allenamento settimanale.

IL PROBLEMA - Tutto ora sta nella valutazione complessiva del calciatore, ben al di là delle qualità tecnico-tattiche: attaccante che può certamente piacere e non, arrivato in rossonero dopo buone stagioni alla Fiorentina ed una crescita notevole rispetto all'avventura vissuta al Dnipro, il cui atteggiamento ha però rappresentato una sorpresa inattesa in negativo. Dal muro contro muro con la Fiorentina per forzare il passaggio in maglia rossonera, avvenuto nella scorsa estate, agli applausi ironici ai fischi dei tifosi rossoneri post sfida al Torino, pur divenuti esagerati almeno in alcune circostanze, finendo con il già citato episodio che lo ha portato a non prendere parte ai convocati per la sfida al Chievo. Problema che evidentemente complica, in ambo i casi, la situazione attorno al futuro dell'attaccante: sia in ottica cessione, per i comportamenti mostrati e con il prezzo del cartellino evidentemente e ulteriormente svalutato rispetto al momento dell'arrivo dell'ex viola a Milano, che in ottica permanenza, con un reparto offensivo rossonero che dovrà accogliere un nuovo attaccante al posto di almeno un elemento tra il croato stesso e André Silva. In una chance Mondiale, non propriamente all'ordine del giorno, sfruttata nel peggiore dei modi, anche per rilanciarsi ed eventualmente rivalorizzarsi. Conclusa, improvvisamente, quasi ancor prima di iniziare...