L'ennesimo balzo di un fenomeno: Donnarumma merita più elogi e meno vociare sul contratto

Minuto 16 di Juventus-Milan, Cristiano Ronaldo va sul dischetto, una sentenza... Donnarumma intuisce, si tuffa sulla sua destra e devia la palla sul palo. Sulla ripartenza, poi, la follia di Ante Rebic, entrato scoordinato su Danilo: cartellino rosso e rossoneri in dieci uomini. In questi trenta secondi si può riassumere tutta la stagione ma anche l'attualità rossonera: da un lato la qualità, esistente; dall'altro gli scivoloni anche psicologici che condizionano da anni i risultati del Diavolo. Il principale simbolo della qualità rossonera è proprio Gigio, un fenomeno che, anche dopo il lockdown, continua a dimostrare il proprio enorme valore.
DOTI IN SECONDO PIANO - Il penalty neutralizzato a Ronaldo è il nono della carriera di Donnarumma: sei parati nel corso dei minuti regolamentari, tre nelle lotterie dei calci di rigore, compreso lo storico intervento su Dybala che ha regalato al Milan il suo ultimo trofeo. Il classe '99 sta continuando a salvare i rossoneri dal 2015, eppure, nonostante le evidenti doti, spesso il suo spessore non viene evidenziato abbastanza. Si parla di Gigio quasi esclusivamente per questioni legate al contratto, il che fa apparire la sua presenza come un peso o un problema. Siamo convinti che il club milanista sarebbe pronto a rinnovare il suo contratto alla stessa cifra attuale, perché per certi elementi il "salary-cap" non può esistere. E il fatto che nessun grande club si faccia avanti ha una motivazione ben precisa: difficilmente il Milan cederà il numero 99 a buon mercato, a prescindere dalla situazione contrattuale. E spendere 50/60/70 milioni per un portiere, soprattutto in un momento di ristrettezza economica, è un esercizio che pochi club si possono permettere.
UN RINNOVO AUSPICATO - Prolungare il contratto di Donnarumma dovrà essere la priorità per l'attuale e la prossima dirigenza. Sappiamo di quanto sia complicato trattare con Raiola, ma il noto procuratore sa bene che Gigio non potrà mai arrivare a scadenza: una situazione che lo penalizzerebbe tantissimo a livello ambientale in una stagione fondamentale, in quanto anticamera della sua prima competizione tra nazionali vissuta da protagonista, l'europeo del 2021. Partire in estate sarebbe quantomeno complicato e forzato, tant'è che Donnarumma rischierebbe di dover accettare sistemazioni di "secondo piano", in quanto i top club sono piuttosto coperti nel ruolo. La logica vorrebbe quindi un rinnovo almeno di un anno, magari con l'inserimento di una clausola, in attesa di capire cosa succederà nella prossima stagione e a che punto sarà il progetto tecnico dei rossoneri.
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