Maldini anticipa: "L’allenatore fa la formazione iniziale pensando anche a come poter determinare con i cambi". E Pioli concretizza

Maldini anticipa: "L’allenatore fa la formazione iniziale pensando anche a come poter determinare con i cambi". E Pioli concretizzaMilanNews.it
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lunedì 7 febbraio 2022, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Nel pre partita di Inter-Milan, ai microfoni di DAZN, Paolo Maldini è stato quasi profetico. Parlando della scelta di schierare Kessie sulla trequarti il DT rossonero ha detto: "L’allenatore fa la formazione iniziale pensando anche a come poter determinare con i cambi. Se metti quelli che possono cambiare la partita subito poi ti trovi senza soluzioni”. Detto, fatto. 

CAMALEONTICO - Mister Pioli non ne ha mai fatto mistero, anzi. Ha più volte affermato, ringraziando sempre la società per il materiale che gli è stato messo a disposizione, di come avere giocatori con caratteristiche diverse nello stesso ruolo sia un qualcosa di ormai quasi fondamentale nel calcio moderno. Snaturarsi? No. Applicare dei principi di gioco precisi e ben cementati in modi diversi ed altrettanto, ovviamente in base alla situazione, efficaci? Assolutamente sì. La veste tattica del Milan è il 4-2-3-1, ormai è un marchio di fabbrica del tecnico emiliano, ma l'atteggiamento in campo dei rossoneri è camaleontico. E quando dalla panchina entrano giocatori con qualità diverse rispetto al compagno che esce allora la squadra può riscoprirsi pericolosa in fase offensiva fino all'ultimo secondo.

DERBY - L'esempio più recente e lampante lo abbiamo avuto sotto gli occhi sabato pomeriggio: alla mezz'ora del derby Pioli, risultato di 1-0 per l'Inter, con una scelta forte sostituisce Kessie per far spazio a Brahim Diaz. L'ivoriano, schierato sulla trequarti per provare a contrastare il più possibile Brozovic, non aveva offerto una prestazione memorabile: può capitare, contando anche che non è il suo ruolo naturale. Lo spagnolo invece ha letteralmente spaccato la partita: l'uomo giusto, con le caratteristiche giuste, al momento giusto. Ha iniziato a prendere posizione tra le linee nerazzurre e gli avversari hanno perso completamente le misure: il Milan finalmente è riuscito a prendere campo e coraggio. Se il primo gol di Giroud arriva con un recupero nella metà campo avversaria, altro marchio di fabbrica di mister Pioli, il secondo è arrivato con uno sviluppo dell'azione che abbiamo visto anche altre volte in stagione: Gli esterni offensivi allargano il campo per creare spazio e favorire l'inserimento dei laterali difensivi, che insieme al trequartista e alla punta formano un rombo in una zona molto pericolosa, dando diverse soluzioni al portatore di palla. In questo caso Calabria, che si è inserito perfettamente nel mezzo spazio creato da Messias, offre a Giroud una palla da trequartista puro, che il francese sfrutta come meglio non potrebbe: stop di tacco delizioso, de Vrij mandato al bar e Handanovic fulminato con un sinistro rapido e letale. 

CASUALE? VI PIACEREBBE - Non c'è nessun colpo di fortuna o casualità nel gol che ha regalato il derby al Milan, si mettano l'anima in pace i tanti "analisti" che da sabato non riescono a trovare una spiegazione a quanto successo nel finale di partita sul campo di San Siro. La differenza l'ha fatta tutta l'attenzione ai dettagli dei due allenatori e la forza mentale delle squadre: da una parte mister Pioli e i suoi ragazzi, che sono riusciti a rimanere in partita fino all'ultimo, sfruttando situazioni provate e riprovate (le parole di Maldini non sono di certo casuali), dall'altra chi invece pensava già di aver vinto, lasciandosi andare a sorrisetti e superficialità, che a fine partita sono sfociate in rabbia e nervosismo: dalla reazione esagerata di Lautaro Martinez alle scuse che lasciano il tempo che trovano di Inzaghi. Ma, come piace ricordare a mister Pioli, c'è una massima che nel calcio vale sempre: "Chi vince festeggia, chi perde spiega".