MN - Stadio Milan, cresce la tensione su “La Maura”. Il club ha fretta e la zona diventa secondaria. Il punto

MN - Stadio Milan, cresce la tensione su “La Maura”. Il club ha fretta e la zona diventa secondaria. Il puntoMilanNews.it
martedì 4 aprile 2023, 13:30Primo Piano
di Pietro Mazzara

La vittoria contro il Napoli, nell’ambiente Milan, è già stata archiviata con la testa della squadra che è già rivolta al match di venerdì sera contro l’Empoli a San Siro. Ma se sul campo i ragazzi di Pioli hanno dato dimostrazione di essere in grado di potersela giocare contro chiunque, dietro le scrivanie si gioca un’altra partita ancora molto difficile da sbloccare, ovvero quella relativa allo stadio di proprietà del club.

Il Milan ha deciso di correre da solo, di farsi uno stadio tutto rossonero, lasciando l’Inter per conto proprio e questa accelerata ha portato i vertici del board rossonero, con Gerry Cardinale in prima fila, a comunicare al comune di Milano e a Regione Lombardia il proprio intento. 
La nuova area individuata era quella de “La Maura”, a un chilometro e mezzo da San Siro, nel cuore del parco Sud. Ma anche qui, tra giunta comunale contraria, abitanti in subbuglio e i soliti “no” radical-chic green, le difficoltà sono aumentate vertiginosamente. L’ostilità delle fazioni indicate è un qualcosa di inaccettabile e seppur il sindaco Beppe Sala si sia schierato a favore della costruzione del nuovo impianto del Milan, c’è tutto il resto che rema contro. E questo, ahinoi, non è un bene.

MANCATI INTROITI
L’assenza di un impianto di proprietà, che già era nel business plan di Elliott ed è vivissimo in quello di RedBird, è un volano negativo sulle finanze del Milan. La stima relativa ai mancati introiti si assesta sui 100 milioni annui. Tutte risorse che vengono a mancare sul calciomercato e che l’azionista di maggioranza non può riversare annualmente di tasca propria. La politica di una società sana economicamente e autosostenibile è la via che non può essere deviata all’interno di questo sistema calcio ed ecco perché, per ogni stagione che passa, ci sono centinaia di milioni in meno dei quali il Milan non può usufruire. E si parla del solo indotto dell’attività 7 giorni su 7 dello stadio, ticketing escluso. Avere o non avere più soldi a disposizione da investire sul rafforzamento della squadra è la linea di demarcazione tra una crescita costante e veloce e uno sviluppo costante ma rallentato dalle capacità di spesa ridotte (senza considerare l’eventuale player trading, argomento e arma a doppio taglio). 

FARE IN FRETTA
Il Milan adesso ha fretta, se le criticità su “La Maura” dovessero persistere, allora si lascerà perdere e la necessità di costruire uno stadio sta bypassando il luogo sul quale questo possa sorgere. In poche parole, che si tratti di Milano, Paderno Dugnano, Segrate, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo o Vimodrone, ha poca importanza. La cosa fondamentale è trovare un’area che sia ben disposta ad accettare la nuova casa milanista con tutti i vantaggi che ne verrebbero fuori in termini di lavori, riqualificazione della zona e rinnovata vitalità della location. Perché, ad esempio, l’Allianz Arena di Monaco di Baviera è tutto fuorché all’interno della città, eppure è diventata meta di turismo calcistico ed è frequentata tutti i giorni, producendo introiti che il Bayern poi riutilizza annualmente per comprare campioni affermati o potenziali. E se crei un’infrastruttura funzionale, la gente verrebbe anche abituata ad andare prima allo stadio, per vivere la famosa esperienza a 360 gradi che oggi, a San Siro, si limita ai paninari fuori dai cancelli.