Non solo Franck. Pioli ha cucito una nuova veste con Meite e Krunic, più di semplici gregari

Non solo Franck. Pioli ha cucito una nuova veste con Meite e Krunic, più di semplici gregariMilanNews.it
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venerdì 12 marzo 2021, 17:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Andare all'Old Trafford e comandare il gioco contro chi, appena quattro giorni prima, aveva battuto la corazzata City, non può essere considerato come episodico, come casuale. La Premier League è il campionato più competitivo d'Europa e lo United, pur distante dalla rivale cittadina, sta fin qui rappresentando l'unico vero "ostacolo" per il titolo di Pep Guardiola. Stefano Pioli è riuscito in quella che sembrava un'impresa improba, nonostante le assenze a grappolo che stanno gravando sulle spalle dei rossoneri. Il Milan ha fatto la partita, ha realizzato un gol regolare che avrebbe indirizzato il match, ricominciando a macinare gioco dopo l'unico vero errore della gara. Il meritatissimo pareggio di Kjaer non spegne i rimpianti, perché il Milan avrebbe meritato di più, ma fa sì che la qualificazione sia ancora aperta ad ogni risultato (l'1-0, a prescindere dagli ottimismi del caso, sarebbe stata una mezza sentenza).

LA MOSSA DI PIOLI - È innegabile che il Milan del 2021 abbia subito qualche passaggio a vuoto, anche fisiologico, in confronto allo straordinario ruolino di marcia del 2020. Le ragioni possono essere ricondotte a più fattori: da un lato un accumulo di stanchezza fisico/mentale, oltre agli infortuni, dall'altro lo studio degli avversari, la cui evoluzione ha permesso di disinnescare parzialmente le tattiche rossonere. Nel momento più difficile, anche dal punto di vista delle assenze, Stefano Pioli è stato bravissimo, anzi geniale, a rimodellare il suo architrave, rafforzandolo a partire dalla fondamenta con alcuni giocatori che sembravano semplici gregari. Meite al fianco di un monumentale Kessie e Krunic, incursore e pressatore costante, a completare il triangolo di centrocampo.

PIU' DI UN'ALTERNATIVA - Fino a qualche settimana fa si pensava che il Milan non potesse andare oltre al modello Kessie-Bennacer-Calhanoglu, che tanto ha incantato negli scorsi mesi. Sandro Tonali ha saputo rimpiazzare l'algerino con le sue caratteristiche, ma i problemi e il calo di forma del turco non sembravano avere un'alternativa credibile. Brahim Diaz, soprattutto per una questione fisica, non potrà mai essere il perfetto alter-ego dell'ex Bayern Leverkusen, a meno che la squadra non si strutturi in maniera differente. Dopo il buco nell'acqua di Milan-Udinese, Pioli ha tentato un'altra strada, puntando su fisicità ed atletismo. Il Milan con Meite e Krunic sarà meno spettacolare di prima, ma ha saputo equilibrarsi e garantire più duelli vinti. Hakan Calhanoglu è ormai recuperato e Ismael Bennacer dovrebbe rientrare a breve, eppure il Diavolo ha saputo cambiare pelle, costruendosi una nuova veste che oggi è fondamentale, ma potrà tornare utilissima anche in futuro.