Obiettivo consacrazione. Calha non ascolta le sirene tedesche e "sceglie" Gattuso

Obiettivo consacrazione. Calha non ascolta le sirene tedesche e "sceglie" GattusoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 15 luglio 2018, 19:30Primo Piano
di Fabio Anelli

In un’estate di grandi movimenti, in entrata e in uscita, come quella dell’anno scorso, l’acquisto di Hakan Calhanoglu è stato tra i più graditi dai tifosi del Milan. Il centrocampista, proveniente dal Bayer Leverkusen, infatti si presentava a Milano con tutte le carte in regola per diventare una delle pedine chiave della rinascita rossonera. Giovane età, talento, esperienza europea e, la specialità della casa, l’abilità nel battere le punizioni sono state le qualità del turco sottolineate fin dal suo sbarco nel capoluogo milanese. L’unica nuvola ad oscurare, leggermente, l’acquisto di Calhanoglu era la sua condizione fisica, vista la lunga squalifica che lo aveva tenuto lontano dal campo per quattro mesi.

INIZIO DIFFICILE – I primi mesi rossoneri di Hakan Calhanoglu si sono rivelati al di sotto delle aspettative. L’entusiasmo che aveva accompagnato il suo acquisto, infatti, è scemato nella prima metà di stagione. Complici le difficoltà di tutto il Milan, quelle di Montella di trovare una precisa collocazione tattica al turco, spesso schierato nell’a lui poco congeniale ruolo di trequartista, e quelle di adattamento allo stile di vita italiano, come espresso in più di un’intervista, il numero 10 milanista ha faticato ad esprimere a pieno le proprie potenzialità. Fino al giro di boa della stagione, infatti, Calhanoglu non è riuscito ad esprimersi al meglio, trovando via via meno spazio e rendendosi poco prolifico anche in zona gol. Il rendimento altalenante del classe 1994 ha lasciato insoddisfatti i tifosi che, in estate, erano animati da ben altre aspettative.

FATTORE RINO – La situazione si è stravolta con l’avvicendamento sulla panchina milanista tra Vincenzo Montella e Gennaro Gattuso. Hakan Calhanoglu, infatti, è diventato un punto fermo nella squadra del Mister calabrese, tanto da non disputare soltanto sei partite da Benevento-Milan fino a fine stagione, di cui quattro per infortunio. Il rendimento dell’ex Bayer Leverkusen ha attraversato una fase di crescita che lo ha portato ad essere uno dei protagonisti, nonché trascinatori, della squadra rossonera nella fase di rincorsa alle posizioni europee della classifica. Il fattore-Rino ha dato una svolta alla stagione di Calhanoglu che è riuscito a sbloccarsi anche in fase realizzativa, trovando quattro reti nella seconda metà di stagione.

OBIETTIVO CONSACRAZIONE – Hakan Calhanoglu è determinato, ora, a proseguire la sua crescita nel Milan tanto quanto Gennaro Gattuso è determinato a continuare a godersi il proprio talento turco. Un’unità di intenti che gioverà al Milan. Il turco è sicuramente tra i giocatori con maggiori qualità tecniche nella rosa rossonera, in grado di rivelarsi un’arma pericolosa in partita grazie alle proprie doti in fase di possesso palla e di uno contro uno, e con ampi margini di crescita. Nonostante le richieste dalla Bundesliga, da dove il Lipsia più volte, a gennaio e in estate, ha bussato alla porta del Milan, Hakan Calhanoglu vede rossonero. L’obiettivo è di proseguire sulla strada tracciata nel finire della scorsa stagione e diventare, ancora una volta, protagonista del Milan.