Ora o mai più: tra fughe e brutte cadute, per Pioli un derby che può rappresentare la svolta

Sarà il derby di Ibrahimovic? Lo scopriremo. Sicuramente sarà il derby di Tonali - questa è da sempre la sua partita, da tifoso prima e calciatore ora - e dei vari Calabria, Hernandez, Maignan e soci, pilastri dell’attuale Milan. Ma sarà anche il derby di Stefano Pioli, il grande artefice della rinascita rossonera.
Quante delusioni
Amato dai suoi giocatori, stimato dalle tifoserie delle squadre che ha allenato, rispettato da colleghi e avversari, il tecnico emiliano è uno dei “top” in Italia. Tuttavia, come sottolinea il quotidiano Tuttosport, il suo palmares è tristemente vuoto. Purtroppo, la carriera da coach di Pioli è stata caratterizzata da continui alti e bassi: grandi fughe e strisce positive (dopo l’Inter, stessa cosa con il Milan), seguite da clamorose e repentine cadute. E nel mazzo bisogna includere anche un paio di finali (Coppa Italia e Supercoppa Italiana) perse con la Lazio. Insomma, tanti elogi e soddisfazioni, ma pure tanti, troppi bocconi amari.
A caccia della svolta
Anche quest’anno Pioli è stato in testa alla classifica, mentre adesso si trova a rincorrere. Ed ecco che sabato si presenta un derby che potrebbe essere - per lui e per il Milan - quello del riscatto, oltre che della risalita. Non sarà semplice, visto lo spessore dell’avversario e le solite defezioni che, ormai da tempo, limitano le scelte del mister, ma Theo e compagni venderanno carissima la pelle. Per la classifica, per i tifosi, per il loro tecnico.

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