PODCAST MN - Biffi (ex all. Milan): "Spero che Stanga possa seguire le orme di Calabria. Per lui vedo un percorso simile a quello di Colombo"

PODCAST MN - Biffi (ex all. Milan): "Spero che Stanga possa seguire le orme di Calabria. Per lui vedo un percorso simile a quello di Colombo"
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martedì 11 gennaio 2022, 18:00Primo Piano
di Redazione MilanNews
fonte Intervista di Pietro Mazzara

Ep. 182 - Biffi racconta Stanga e non solo

Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Milannews.it Andrea Biffi, ex allenatore del settore giovanile del Milan e attualmente sotto contratto con il Monza, ha parlato degli anni al Vismara e di alcuni prodotti della cantera rossonera tra cui Luca Stanga. Queste le domande e risposte dell’intervista realizzata da Pietro Mazzara:

Nella gara con il Venezia ha esordito Luca Stanga, difensore della Primavera aggregato alla prima squadra. Nei giorni scorsi gli ha dedicato un post su Facebook anche perchè è uno dei tanti ragazzi che ha allenato. Che cosa prova un allenatore quando vede un ragazzo che ha contribuito a instradare verso il professionisimo, esordire in Serie A?

“Senza dubbio è stata una grande gioia. Mi batte forte il cuore perchè è vero che sono passati tanti anni. I bambini che hanno cominciato con me hanno trascorso tanti anni e sono passati sotto la guida di tanti altri bravi allenatori ma essere stato il primo tecnico ti porta a provare qualcosa di diverso. Il cuore mi è esploso quando l’ho visto entrare in campo e dentro di me ho detto ‘finalmente’ perchè era ora che esordisse. Un anno prima infatti aveva fatto gol in amichevole di testa e sono contento che abbia avuto la sua occasione”

Il percorso di di Stanga arriva grazie a una visionatura dello staff di Mauro Bianchessi che lo porta al Vismara. Ci racconta quando le è stato comunicato l’arrivo del giocatore?

“Quando Bianchessi si muoveva personalmente, ero sicuro che il bambino era di estremo valore. Stanga è delle sue zone - di Crema - e quando è arrivato al Vismara ci siamo resi conto che aveva quel qualcosa in più di ragazzi della sua età. Arrivò tra i 6-7 anni e lo tesserammo quando ne compì 8. Era un bambino che aveva la tenacia di un guerriero, una voglia incredibile che si riscontra in pochi bambini della sua età. Bianchessi era una garanzia, sopratutto nel fatto che lo avesse scelto in prima persona”

Nel settore giovanile la fascia di capitano spesso viene data a ogni bambino per permettergli di responsabilizzarsi con un segno ritenuto molto importante. Alcune voci però dicono che Stanga la indossava spesso, è vero?

“Hai ragione. Questa esperienza va fatta a tutti, sopratutto quando sono più piccoli ma si nota sin dall’inizio che alcuni hanno qualche dote di leadership in più degli altri. Lui era un leader abbastanza silenzioso ma in campo si faceva sentire eccome. Era ben voluto da tutti i compagni e tutti gli allenatori nel settore giovanile ne hanno apprezzato le qualità tecniche e caratteriali”

In Germania, nel Bayern Monaco ha recentemente esordito un 16enne considerate le tante assenze. In Italia, invece, ci si affida spesso alla retorica dei giocatori giovani parlando di questi ragazzi. Pensa che Stanga può essere, come altri ragazzi, un altro punto di rottura?

“Con me sfondi una porta aperta. Credo che in Italia si debba trovare una via alternativa affinché qualche giovane in più possa fare la sua esperienza che non sia limitata a un campionato Primavera. La gioia immensa di vedere esordire Stanga in questo weekend contrastava con la notizia che il Bayern Monaco aveva fatto esordire con grande tranquillità un 2005. Il Milan non ha nulla da invidiare al club bavarese ma è indietro, come gli altri club italiani, sotto questo punto di vista. Speriamo che si trovi presto una soluzione affinché questi ragazzi, cresciuti nei vivai, affrontino la Serie A al meglio”

Qual è il ruolo in cui Stanga può esprimersi meglio?

"E' un difensore che nell'attività di base ha fatto sempre il centrale, poi è cresciuto ed è stato spostato sull'esterno. L'importante è che Pioli gli trovi la posizione giusta dove possa esprimersi meglio. La cosa più importante è che giochi". 

Davide Calabria è un punto fermo del Milan. Stanga può fare lo stesso percorso?

"Glielo auguro assolutamente. In entrambi rivedo lo stesso percorso. Non sono partiti come due predestinati, nelle loro squadre giovanili c'erano bambini o ragazzi ben più avanti di loro a livello tecnico, ma grazie al grande lavoro che hanno fatto sono arrivati fino a qui. Sono orgoglioso di Calabria e spero che Stanga possa ripercorrere le sue orme". 

Gabbia ha giocato titolare le ultime due partite, ma le voci di mercato parlano di una sua possibile cessione in prestito. Che percorso si aspetta per Matteo?

"Purtroppo il discorso è sempre lo stesso: quando gli obiettivi di un club si alzano, i giovani trovano meno spazio. Spero che Gabbia trovi la soluzione migliore per giocare il più possibile".

Per il prossimo si augura una collocazione fissa di Stanga in prima squadra o sarebbe meglio fare un percorso alla Pobega?

"Per lui vedo un percorso come il suo ex compagno di squadra Lorenzo Colombo. Spero che possa trovare una squadra di Serie B che gli possa permettere di giocare con continuità e di fare esperienza, così da poter tornare poi al Milan ancora più bravo e forte". 

Forte è sinonimo di qualità?

"Certo. L'esperienza si fa giocando, e questo ti permette di affinare la tua qualità. Questa cosa non riesci a farla se non giochi".